Isa Denora
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Isa Denora, un capitano con la C maiuscola

“Abbiamo dato tutto noi stesse e la promozione non poteva scapparci. Essere leonesse è una passione che, una volta nata, non va più via”

"L'obiettivo che ci siamo poste è il raggiungimento de play off e faremo di tutto per poterlo ottenere". Era il 10 gennaio e da allora sono passati 4 mesi e mezzo. L'obiettivo è stato raggiunto ma è stato anche superato alla grande con la promozione in serie C. Quando pensi che sia scattata in voi la convinzione di poter ambire a qualcosa di più prestigioso dei play off?

"Ad esser sincera abbiamo iniziato a crederci dopo aver cominciato a vincere le partite contro le squadre che erano davanti a noi in classifica. Le vittorie nel girone di ritorno contro Valenzano, Noicattaro, Locorotondo, Massafra ci hanno fatto crescere in convinzione. Dentro di noi sentivamo di essere pronte per lottare per qualcosa di più importante che i play off."

È vero, avete giocato un girone di ritorno stellare ma, alla fine, la promozione diretta vi è sfuggita per un punto. A tal proposito ti chiedo: più demerito vostro per le occasioni sprecate o cos'altro?

"Indubbiamente ci siamo fatte scappare molte opportunità nel finale di regular season. Potevano gestire meglio qualche partita importante. Vero è che qualche risultato a noi avverso, nelle altre partite, ci ha "condannato" alla lotteria dei play off ma, fondamentalmente, è giusto farsi un esame di coscienza per le occasioni sprecate prima di recriminare per i risultati delle altre. Miglior cosa che dipendere solo da noi stesse non c'è. Una lezione che abbiamo imparato subito nei play off."

Hai a disposizione la possibilità di rigiocare una partita della stagione, quale vorresti giocare?

"Domanda difficile questa, vediamo. In realtà vorrei rigiocarne due. Quella con il Triggiano in casa loro e quella contro Castellaneta da noi. Se avessimo affrontato quei match con il giusto piglio, sicuramente, avremmo conquistato la promozione diretta. A ben pensarci, della partita contro Castellaneta vorrei rifare solo i primi due set, quelli persi, perché poi negli altri tre sono uscite fuori le vere leonesse."

Ecco, partiamo proprio da quella rimonta. È una vostra caratteristica quella di non mollare mai anche quando la situazione sembra disperata. Da dove viene, secondo te, questa forza, tenendo conto che siete tutte giovanissime?

"È qualcosa che ci ha sempre caratterizzato. Credo che sia dovuta ad un misto di fattori che si uniscono insieme. Mettiamoci dentro la nostra giovane età, il lavoro che svolgiamo ogni giorno, la voglia di lottare e quella di vincere, la grinta che ci mettiamo per ottenere un successo. È un qualcosa di insito in noi che ci viene trasmessa ogni giorno dai nostri allenatori, Claudio e Vita. È una passione che, una volta nata, non va più via."

Tornando al cammino che vi ha portato alla promozione, nell'ultima fase della stagione si sono accavallati molteplici impegni per te e le tue compagne. Fra fasi finali, under 16, 18 e serie D avete dovuto giocare un numero elevato di partite condite, anche, da lunghe trasferte sfiancanti. Tutto questo, quanto è stato stressante a livello fisico e mentale?

"Tanto, credimi. Anche perché, a causa di tutti questi impegni non c'era l'opportunità di allenarci costantemente. Tutto ciò ha avuto la conseguenza di influire negativamente sui nostri meccanismi di gioco. Infatti è proprio in questo periodo che abbiamo avuto qualche battuta a vuoto. Fortunatamente siamo riuscite a superare questa situazione con una grande forza di volontà e spirito di sacrificio."

Veniamo ai play off. Siete state inserite, dati alla mano, nel girone più tosto insieme a Bisceglie, Castellaneta ed Azzurra Lecce. Pronti, via e arriva subito un ko in casa contro Castellaneta. Cosa hai pensato al termine dell'incontro?

"A caldo c'era delusione in me e nelle mie compagne ma, già, poche ero dopo sapevamo che dovevamo giocarcela al massimo delle nostre forze nelle partite successive. Dando uno sguardo alla classifica avevamo notato che era ancora tutto in bilico e questo ci ha dato una motivazione in più per uscire da questi play off da vincitrici."

Convinzione che è rimasta tale anche quando, nel secondo match a Bisceglie, eravate sotto 2 a 0. Credi che la rimonta di quella partita sia stato il momento in cui tutte voi avete pensato "si, ce la possiamo fare"?

"Credo proprio di si. In quel momento dovevamo dare il meglio di noi e non certo piangerci addosso. Avevamo una grossa opportunità con questi play off di poter raggiungere la serie C e non potevamo farcela scappare. Abbiamo dato tutto noi stesse e con una determinazione eccezionale abbiamo ribaltato l'incontro."

7 punti nelle successive 3 partite e arrivate a giocarvi la promozione nell'ultima partita in casa dell'Azzurra. Manca ancora un punto, una costante della stagione direi, e, nonostante i 3 punti di vantaggio sulle leccesi, una sconfitta vi avrebbe tagliato fuori dal discorso promozione. Cosa hai pensato durante la settimana che precedeva l'incontro?

"Tante cose. Pensavo a come sarebbe stato brutto aver giocato e lavorato per tutto l'anno per poi arrivare all'ultima partita, quella decisiva, e rischiare di perdere tutto. Queste, però, sono le finali ed è proprio in una finale che dovevamo dare il meglio di noi stesse, più delle altre volte. Non nego che c'erano ansia e tensione nell'aria ma credo che siano caratteristiche peculiari di queste vigilie importanti."

È stata una partita durissima. Avanti voi per 1 a 0, poi rimonta loro dopo un terzo set buttato alle ortiche. Hai avuto timore in quel momento di perdere?

"Potrà sembrare strano ma no. Anzi ho iniziato il quarto set con una voglia di vincere che non dava spazio a paure."

E infatti il quarto set non ha avuto storia. È stato letteralmente dominato. Ma qual è stato il tuo primo pensiero quando la schiacciata leccese è finita in rete?

"Che la serie C ce la siamo meritata noi, per tutto quello che abbiamo fatto quest'anno."

Una serie C meritata senza dubbio. Una C rossa, come rossa è la vostra maglia, campeggiava su uno striscione in palestra. Pare che qualcuno, durante il riscaldamento te l'abbia fatta notare dicendoti che era destino che avreste vinto o sbaglio?

"È vero (ride, ndr.) ma non ricordo chi è stato. Scherzi a parte, è una persona che tiene molto, come noi, alla nostra realtà e alla nostra squadra."

Beh si, devo dire che ci tengo parecchio. Per concludere, hai una dedica speciale per questa promozione?

"La dedico a noi stesse, alle leonesse di puglia. Nessun altro si meritava questa promozione più di noi."

Nicola Colapinto
Ufficio stampa
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