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Palazzo di città

Melodia si dimette: "Non ci sono più le condizioni e sono stata lasciata sola"

Il discorso pronunciato in consiglio comunale

Ieri la sindaca Rosa Melodia ha presentato le dimissioni in consiglio comunale, dopo aver preso atto dell'impossibilità di andare avanti per mancanza dei numeri nella maggioranza. Nelle sue parole non sono mancate accuse politiche, alcune anche molto dure che lacerano ulteriormente la coalizione di centrosinistra, e tra queste ha lamentato di essere stata lasciata in solitudine anche nei momenti più gravi. Nessun appello è stato rivolto alle altre forze politiche per sostenere il governo cittadino.

La sindaca ha rotto gli indugi e, sebbene ci fossero ancora dei tentennamenti nella maggioranza, ha deciso di dimettersi. Era stata eletta nel giugno del 2018 e avrebbe dovuto concludere il mandato nella primavera del 2023. Ora iniziano i 20 giorni per poter ritirare le dimissioni e restare in carica ma dalle sue parole traspare la decisa volontà di interrompere il mandato. Il suo discorso, carico di emotività, è durato oltre mezz'ora. Certamente non mancheranno repliche e commenti alle sue dichiarazioni.

Ecco cosa ha detto Rosa Melodia in consiglio comunale.
L'annuncio delle dimissioni - Mi presento dimissionaria dal mio ruolo come sindaca della città di Altamura. Non posso fare diversamente. Ho utilizzato in questo mese gli unici strumenti leciti che io conosco in politica che sono il dialogo e il confronto.

Quest'amministrazione cade in piena consapevolezza, con la decisione certamente sofferta che è frutto di una riflessione che nasce da quello che ho raccolto in questi incontri e questi confronti. Abbandono questo percorso di confronto perché mi trovo di fronte ad alcune persone che ricoprono il ruolo di consigliere nella mia maggioranza che non hanno né l'orgoglio né il desiderio né la volontà di continuare in un percorso che vede al centro e protagonista la nostra Altamura e piuttosto va dietro ad un ricatto sottile ma continuo che io non intendo più subire. Non l'ho mai subito. Certamente sin dagli albori di questa maggioranza ho potuto vedere cosa accadeva con la creazione di un nuovo gruppo.

Se nel 2018 eravamo un gruppo coeso, entusiasta, deciso a voler governare questa città, oggi posso garantire che non ci sono più le condizioni. Non posso negare che sin dal primo giorno ho avuto queste difficoltà, nel momento in cui due consiglieri hanno deciso di lasciare il gruppo Abc dove erano stati eletti per crearne un altro. Per tre anni io sono riuscita ad addivenire ad una sintesi politica con cui siamo giunti a dei risultati, a dei signori risultati, di cui gli atti potranno dare conferma.

Oggi, invece, forse anche a causa della fine naturale (siamo a 15 mesi dalla scadenza di questo mandato) vengono fuori i personalismi e la volontà di auto-definirsi già candidati delle prossime elezioni. Io continuerò nella mia passione politica perché amo la politica e sono convinta che la politica sia l'unico grande volano per il cambiamento. Un cambiamento che io credo di aver portato perché, al di là di tutto, me ne vado sempre per volontà politica e mia, rispetto a comportamenti, prassi che non ci hanno portato a ricevere avvisi di garanzia né quant'altro. Trattasi solo di una volontà politica.

Le accuse politiche - In un momento storico particolarmente difficile per la nostra comunità e non solo, legato all'emergenza sanitaria ed economica causata dalla pandemia, devo amaramente constatare che 5 consiglieri comunali (2 di Italia in Comune e 3 del Pd che vado a precisare per rispetto a chi ha invece offerto lealtà, cioè il consigliere Cornacchia, la consigliera Longo e il consigliere Rifino), al di là di effimere dichiarazioni a mezzo stampa in cui si delineano ulteriori programmazioni elettorali, transiti di soggetti che pure non appartengono a questa compagine politica, tutto fanno tranne che avere a cuore l'interesse delle cittadine e dei cittadini e di questa amata città. Perché onere dell'amministrazione è sempre quello di portare a termine il compito che è dato. Io oggi non ho i numeri per poter continuare questa amministrazione. Allo stesso tempo devo riconoscere lealtà e servigio per la città agli altri consiglieri comunali che hanno fatto di tutto per addivenire ad una conclusione diversa rispetto alla mia decisione di dimettermi. Prendo atto della mancanza di queste condizioni che mi portano a concludere un lavoro che si è cominciato.

La revoca della giunta - Nonostante tutto, molte cose sono state fatte. Non ho revocato la giunta per i singoli assessori, che pure sono stati preziosi nel lavoro fin qui svolto, ma l'ho fatto solo per una questione politica perché ritengo che quando la maggioranza dei consiglieri non si rende disponibile per l'approvazione degli equilibri di bilancio e l'assestamento che hanno la data del 31 luglio, quindi non si sono resi disponibili per tutto agosto, significa che io devo fare l'unica cosa che è in mio possesso. Dare un segnale politico, attraverso la revoca degli assessori, che è uno strumento nelle mani del sindaco. Io ho provato a sollecitare l'interesse per questa città che soprattutto in questo momento non merita di essere abbandonata, non merita di essere guidata da un commissario prefettizio che per quando bravo sia non potrà mai dare la stessa passione, lo stesso tempo, le stesse intenzioni, la stessa volontà, che a partire da me e con tutti coloro che mi sono stati vicini, per offrire alla città opere pubbliche e una posizione diversa da quella che ho trovato".

Non ho tagliato nastri: la rotatoria della Città metropolitana e il giardinetto realizzato con l'art bonus e la Banca Popolare. Questo la dice lunga: dice che non ho trovato cose di cui mi potevo prendere il merito e di cui non mi sarei mai preso il merito in solitudine. Quindi dovevamo ripartire daccapo.

Chi fa cadere un'amministrazione difficilmente potrà essere ancora protagonista della politica altamurana perché i traditori, me l'avete insegnato voi che avete governato per 18 anni, non vengono più accolti da nessuno perché non vengono più creduti. Non posso e non voglio addivenire ad altre soluzioni. Devo dire la verità. Avrei anche voluto fare un appello alle forze del consiglio comunale per portare a termine questo mandato ma nel momento in cui ho revocato la giunta aveva già deciso che non avevo più le gambe al calduccio. La mia poltrona non verrà mai barattata rispetto alla dignità della mia persona, di quella di mio padre e di mia madre, di mio fratello e dei miei nipoti e dei miei nonni che mi hanno insegnato a stare nella vita sempre in maniera leale e onesta e su questo io non contratterò mai niente.

Mi faccio protagonista rispetto all'assenza di volontà di cinque consiglieri comunali, con i loro "pater familiae" esterni, che pure volevano avere ruoli all'interno dell'amministrazione attraverso di loro e che invece non si sono mai messi nelle condizioni della elezione. Ai giovani. Cari ragazzi, giovani, bisogna assumersi le responsabilità. Mi sto assumendo la responsabilità di dire alla città che mi dimetto dal ruolo di sindaca della città di Altamura perché non ho i numeri per andare avanti. Certamente si può avere una visione politica differente ma ho preferito il confronto con la città, con le associazioni di categoria. La politica non si fa nella stanza. Sicuramente potrei fare meglio. Sicuramente sono una che sbaglia. Sicuramente posso essere inefficiente ma incapace no perché non solo l'esperienza, anche la formazione giuridica mi ha aiutato in questo percorso. Ho rinunciato alla mia vita sotto un certo punto di vista, mi sono buttata a capofitto in questa esperienza e non mi sono mai sottratta al dialogo con alcuno. Mi assumo la mia responsabilità e prendo quella degli altri perché a distanza di minuti dal consiglio comunale ancora si tentenna per il ruolo da assumere perché è troppo facile porre condizioni. Ma le condizioni per che cosa?

Abbiamo fatto tutta una serie di gare a cui hanno partecipato numerosissime imprese. Stiamo facendo i concorsi perché la macchina amministrativa è sempre lenta, per i numeri dei dipendenti, e poi c'è stata anche l'emergenza Covid. Dipendenti sono usciti per il pensionamento e nessuno è entrato. Per i concorsi il Comune di Altamura è stato preso a riferimento da tutti i Comuni della Città metropolitana.

La solitudine della sindaca - Questo ultimo mese mi ha un po' logorato fisicamente. In tre anni non ho mai preso un giorno di ferie. Mai. Mi sono posta l'obiettivo di esercitare il ruolo fino in fondo, dalla mattina alla sera, fuori e dentro il Palazzo. Sola, senza che nessuno mi accompagnasse per le strade della città. La vita politica richiede sacrificio, richiede tempo, richiede anche perdita di sostanze economiche. Se c'è una cosa di cui vado assolutamente fiera è di non aver mai lasciato indietro nessuno. Mi dispiace per una persona che è deceduta l'altro giorno presso una stazione di carburanti: ha rinunciato alla possibilità di essere aiutato perché non voleva, se c'è questa condizione purtroppo non si può intervenire.

Era necessario essere presenti o dare un apporto rispetto ai due incidenti gravissimi che sono occorsi l'1 agosto e il 4 agosto. L'incendio del primo agosto ha preoccupato l'intera cittadinanza e non solo, anche i Comuni vicini per i fumi che quell'incendio, bruciando pvc, ha provocato. Ho cercato di avvisare tutti perché era necessario capire, ho chiesto alla Regione Puglia e alla Protezione civile anche le tende perché non sapevo dove saremmo arrivati. Dopo le analisi fatte dall'Arpa, a partire dalle ore 1.30 del 2 agosto e fino alle ore 16.30, che hanno rilevato dei valori alti di benzene e diossina, i successivi riscontri sono stati per fortuna negativi. La preoccupazione era per la cittadinanza, per le case vicine, per i lavoratori. E come se non bastasse, il 4 agosto c'è stato un altro incendio gravissimo alla discarica di Matera. Anche lì, sono stata avvisata mentre tornavo da Bari, sono corsa a Matera, ho preso informazioni, ho parlato con l'Arpa nella completa assenza della compagine politico-amministrativa. Cosa che trovo allucinante dal mio punto di vista. Si accusa il sindaco di essere il fulcro dell'azione amministrativa ma si lascia sempre solo e questo non va bene. Il sindaco è il responsabile, il capo della maggioranza ma deve sapere di avere sempre accanto a lei o a lui persone che immediatamente si mettono al servizio della città, pure se è domenica pure se è sabato perché non si chiude l'attività politico-amministrativa quando chiudono l'ufficio.

Auguro veramente un buon lavoro al commissario che verrà nominato in mia vece, consapevole che potrà contare dell'operato degli uffici comunali e della struttura. (
La sindaca ha poi rivolto dei ringraziamenti alla segreteria, ai dirigenti, alla struttura comunale).

Il saluto ai cittadini - Ringrazio tutti, mi allontanerò dall'aula perché non ricopro più il mio ruolo in questo momento. Mi scuso con le cittadine e i cittadini che sempre mi hanno mostrato stima e rispetto anche quando qualcuno è stato in dissonanza ma mai nessuno si è rivolto a me con cattiveria, con maleducazione e con negatività. Ringrazio, mi scuso per non aver portato a termine questo mandato. Ho avuto una grande opportunità. Adesso devo lasciare. Perché la dignità in una persona passa attraverso se stessa e passa anche attraverso tutte le persone che mi hanno cresciuta e io questa delusione di restare seduta solo per stare su una poltrona non la darò mai.
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