Prevenzione Oncologica
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Ospedale e sanità

Varato il nuovo piano di prevenzione oncologica

Si parte con i controlli per i tumori di cervice uterina, colon retto, mammella

La Regione Puglia ha approvato i primi due protocolli operativi per la riorganizzazione e il rilancio degli screening oncologici per la prevenzione del tumore della cervice uterina e di quello del colon retto. A breve sarà approvato anche il protocollo operativo per la prevenzione del tumore della mammella e saranno definite le modalità con cui le aziende sanitarie locali potranno avvalersi anche delle prestazioni delle aziende ospedaliero-universitarie e degli Irccs pubblici della Puglia.

Lo ha reso noto la Regione Puglia.

Il protocollo operativo dello screening della cervice uterina prevede che, a partire dal mese di settembre prossimo, sarà operativo per il primo livello di screening anche il test molecolare per la ricerca del DNA virale di HPV ad alto rischio oncogeno (HPV DNA test) il quale, come da evidenze scientifiche consolidate, consente di eseguire uno screening primario con test clinicamente validati per il DNA di HPV oncogeni con la possibilità, quindi, di individuare efficacemente le lesioni pre-invasive provocate dall'infezione da papilloma virus umano (HPV) attraverso un esame citologico su un campione di cellule prelevate dalla cervice uterina consentendo di trattare tempestivamente queste lesioni pre-invasive per prevenire l'insorgenza di lesioni invasive.

Pertanto, la Regione Puglia assicurerà, in base alle raccomandazioni e linee guida ministeriali e internazionali, due tipologie di test di screening d'elezione per la diagnosi e la prevenzione dei tumori del collo dell'utero:
  • il Pap test con intervallo triennale per le donne di età compresa fra i 25 e i 30 anni;
  • l'HPV DNA test con intervallo quinquennale per le donne di età compresa fra i 31 e i 64 anni.
Il protocollo operativo dello screening per la prevenzione del tumore del colon retto prevede un nuovo modello organizzativo ed operativo del programma di screening, ne definisce le procedure di reclutamento e di richiamo delle persone nonché le modalità di erogazione delle prestazioni e le procedure diagnostiche che si ritengono appropriate, il raccordo funzionale con le articolazioni della Rete Oncologica Pugliese per la presa in carico delle persone. Il primo livello dello screening oncologico del colon retto è basato sulla ricerca del sangue occulto nelle feci (SOF) con lo scopo di identificare prevalentemente, anche se non esclusivamente, i tumori invasivi, mirando quindi a ridurre la mortalità per neoplasia colorettale. Il ritiro del kit e la consegna del campione di feci avverranno sempre presso le farmacie convenzionate della Regione Puglia che aderiscono all'Accordo sottoscritto già negli anni scorsi il quale sarà, a breve, ulteriormente potenziato per offrire servizi di informazione e consulenza alle persone che intendono aderire ai programmi di screening della Puglia.

L'esecuzione dei test del sangue occulto nelle feci è garantita dalla rete dei laboratori di patologia clinica individuati da ciascuna ASL ai quali è stata garantita la dotazione di sistemi analitici automatici dedicati alla determinazione quantitativa immunologica dell'emoglobina umana nelle feci per l'esecuzione dello "screening" del tumore del colon-retto e dei relativi materiali di consumo, nonché mediante la fornitura, alle farmacie pubbliche o private convenzionate aderenti, dei Kit FOBT aventi numerazione univoca su scala regionale. In caso di positività al test SOF, le persone aderenti allo screening saranno contattate per eseguire tempestivamente un colloquio pre-endoscopico e, in caso di eleggibilità all'approfondimento diagnostico, sarà fissato direttamente dal Centro screening l'appuntamento per l'esecuzione della colonscopia.
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