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Turismo

Torna a splendere l'Appia Antica

Idee e progetti da condividere con quattro regioni italiane. Colonna: "Urge sinergia tra Regione e Comuni"

La Via Appia può tornare a vivere. Dopo l'appello lanciato dallo scrittore e giornalista Paolo Rumiz attraverso i suoi racconti estivi intitolati "Alla ricerca dell'Appia perduta", il progetto diventerà presto realtà.
La via Appia è uno dei 38 luoghi italiani che aspirano a diventare Patrimonio dell'umanità Unesco ed è la più importante delle strade costruita dai romani perché attraversa ben quattro regioni, Lazio, Campania, Basilicata e Puglia, e diversi comuni collegando Roma a Brindisi.

Il prossimo 14 ottobre i presidenti delle quattro regioni incontreranno il ministro Dario Franceschini e i dirigenti del MIbac per tracciare le linee guida del grande progetto di valorizzazione del cammino lungo l'antico tracciato romano.
l progetto è diviso in due fasi: nella prima verrà individuato il tracciato e verranno realizzate le opere necessarie per permettere ai turisti e non solo, una piena fruizione, nella seconda si punterà sulla costruzione delle infrastrutture.
500 chilometri sono percorribili sia a piedi che in bicicletta, il turista rimarrà affascinato dalle opere circostanti che gli faranno fare un tuffo nel passato. Tra i siti da non perdere ci sono sicuramente le Terme di Caracalla, la Villa di Massenzio, la catacombe e la basilica di San Sebastiano e Villa dei Quintili.

E sul grande tracciato, riscoperto da Rumiz c'è anche Gravina, lodata nei racconti dello stesso scrittore. Un'opportunità, dunque non solo per Gravina ma per l'intero territorio dell'Alta Murgia di accorciare le distanze con i grandi circuiti tristici nazionali e internazionali.
Entusiasta l'onorevole Lilliana Ventricelli componente della commissione cultura: "Ho già sentito i presidenti delle quattro regioni attraversate dall'Appia e il 14 ottobre ci incontreremo sulla base della norma dell'art bonus, che ci consente di dare un'unità di gestione ai progetti che attraversano più regioni. Diventerà un grande progetto nazionale e, se riusciremo, su questo porteremo anche risorse dell'Unione europea. Avremo la possibilità di far rivivere non solo un cammino ma valorizzare tutto il patrimonio archeologico presente (grotte, case cantoniere, tratturi) - dichiara l'onorevole - Sosterremo questo lavoro garantendo il nostro impegno e la nostra disponibilità con la volontà di coinvolgere tutti gli operatori culturali del territorio che in questi mesi sono stati coinvolti in questo percorso".

A sollecitare la collaborazione tra le diverse realtà ci pensa Enzo Colonna, esponente di Altamura Bene Comune che propone, un lavoro di insieme tra Regione e Comuni: "Ci sono esperti e studiosi a disposizione che hanno approfonditamente lavorato. Un grande lavoro da fare per un grande e organico piano.
Non da ultimo Colonna propone per la città di Altamura la "valorizzazione di luoghi e manufatti grandi attrattori dell'Appia: dalle nostre parti si pensi alla masseria Jesce, tornata alla vita in questi ultimi mesi grazie al lavoro di alcuni nostri concittadini, in particolare di Donato Laborante, e ai diffusi insediamenti rupestri e complessi ipogei nella medesima zona a ridosso dell'antica Appia".
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