Territorio

Altamura nel percorso di valorizzazione dell’antica via Appia

Muove passi concreti il progetto del Ministero della cultura di creare un cammino, per esperienze di turismo lento, lungo il tracciato della via Appia. Una delle tappe della "regina viarum" è Altamura...

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Il progetto è del Ministero della cultura

Muove passi concreti il progetto del Ministero della cultura di creare un cammino, per esperienze di turismo lento, lungo il tracciato della via Appia. Una delle tappe della “regina viarum” è Altamura dove a breve sono previsti dei sopralluoghi e delle indagini archeologiche per individuare gli antichi solchi carrai.

La valorizzazione della via Appia è un progetto del Ministero della cultura, finanziato con circa 20 milioni di euro, e coinvolge quattro regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), le stesse che erano attraversate dalla strada romana di collegamento tra Roma e Brindisi. Oggi in più punti è scomparsa, rimossa o coperta da asfalti, vegetazione, immobili di vario genere. Ma alcune testimonianze storiche resistono al passare del tempo. E uno degli obiettivi è il recupero degli antichi tratti basolati per creare intorno ad essi un viaggio nel patrimonio culturale dei territori volta per volta interessati.

Quale valorizzazione dei tratti individuati? Gli interventi previsti, su tutta la lunghezza, sono la messa in sicurezza e il posizionamento della segnaletica, dei cippi miliari, delle colonnine chilometriche, di elementi antichizzati per indicarne l’esistenza, ecc. Ad Altamura le tracce storiche sono presenti nei pressi dell’attuale strada provinciale 41 per Laterza. Infatti la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio della Città metropolitana ha programmato per un periodo di circa tre mesi delle attività che consistono in “individuazione, indagini archeologiche e topografiche e interventi di restauro dei solchi carrai nel banco roccioso fiancheggianti a nord la sp 41 nel tratto compreso tra località Jazzo Pisciulo e Masseria Jesce e pertinenti il tratturo 21 Melfi-Castellaneta, ricalcante il percorso dell’Appia antica”. Il programma è stato già avviato.

Si tratta di sopralluoghi finalizzati alla “realizzazione di attività di tipo non invasivo (ricognizioni topografiche e prospezioni geofisiche) senza la manomissione dello stato dei luoghi ovvero delle eventuali colture o strutture presenti”.

(seguiranno altre notizie sull’argomento)