
Scuola e Lavoro
Studente altamurano è campione pugliese di "debate"
Intervista a Piergiuseppe Brandonisio, del liceo Scientifico
Altamura - giovedì 19 giugno 2025
19.55
Piergiuseppe Brandonisio, studente del liceo Federico II di Svevia di Altamura e secondo speaker nelle mozioni pro e contro, è già una presenza riconoscibile nel mondo del debate scolastico a soli 17 anni. Quest'anno è stato il migliore studente in Puglia, per questo è stato anche premiato al Comune.
In questa intervista, ci racconta il suo percorso, le sfide affrontate e cosa significa per lui mettersi in gioco, parola dopo parola, sul campo del confronto argomentativo.
- Presentati come se fossi davanti alla giuria.
Buongiorno, sono Piergiuseppe Brandonisio e sono il secondo speaker della squadra pro contro la mozione.
- Com'è strutturato, che cos'è un debate e se ce lo puoi spiegare con parole semplici.
Il debate è una modalità di dibattito organizzato in cui due squadre, una pro e una contro, si confrontano su una mozione che è stata prestabilita dalla giuria. Quindi una mozione si presenta nella forma, poi c'è un'affermazione e una squadra deve difenderla e l'altra squadra invece deve contestarla. E alla fine del debate vince chi ha saputo meglio argomentare.
- Che cosa ti ha spinto ad avvicinarti al mondo del debate?
Sicuramente il mio docente di lettere, il prof Pierpaolo Bertalotto, che già dall'anno scorso ha iniziato a prepararci, a spiegarci cosa fosse il debate. Quest'anno l'ha introdotto come modalità di studio, quindi lui ci ha dato delle mozioni riguardanti la letteratura italiana e noi abbiamo dibattuto in maniera molto interessante su questioni di questo tipo. E in questa maniera abbiamo potuto sviluppare un senso critico e studiare in maniera approfondita. Vorrei anche ringraziare la nostra preside, Sabina Piscopo, perché è anche grazie a lei, poiché ha acconsentito e sostenuto la nostra partecipazione al debate. (nella foto in alto lo studente con la dirigente e il docente)
- Ti ricordi il tuo primo debate? Com'è andata e che cosa hai provato?
Sì, l'anno scorso ed è stata un'emozione; è stato il debate che abbiamo fatto dopo un corso di preparazione con il professor Leone. Abbiamo gareggiato noi, di 4ªI e quindi la mia classe, contro i ragazzi dell'attuale 3ªI. Superata l'emozione, quando ho iniziato a parlare è stato molto scorrevole.
- Come ti prepari prima di un debate? Se hai qualche metodo tuo, abitudine in particolare?
Be', dipende ovviamente dal tipo di debate perché poi noi nelle gare abbiamo dibattuto due impromptu (improvvisazione), quindi ci siamo dovuti preparare solamente un'ora prima. Questa è la modalità impromptu, quindi un'ora prima senza tecnologia e ci prepariamo solitamente basandoci solamente sulla nostra cultura, sulle nostre conoscenze. Mentre per il preparato, invece facciamo ricerche approfondite e poi magari proviamo anche ipotetici discorsi e cerchiamo di trovare delle ipotetiche confutazioni che la squadra avversaria potrebbe fare alle nostre argomentazioni.
- Secondo te qual è la qualità più importante che deve avere un buon debater?
Sicuramente l'ars oratoria, l'abilità di parlare in pubblico (public speaking) perché alla fine nel debate non c'è una parte giusta e una parte sbagliata. La giuria non fa vincere la squadra che ritiene essere più giusta. Ad esempio noi abbiamo dibattuto su capitalismo e cooperativismo ma la giuria chiaramente non ha fatto vincere la squadra che riteneva essere la parte più giusta. Quindi non si basava sulle proprie certezze ma si basava sulle qualità oratorie e argomentative di un concorrente. E in generale però secondo me le qualità oratorie, l'ars oratoria supera quella argomentativa perché nel debate bisogna essere persuasivi il più possibile, bisogna utilizzare un bel tono di voce, bisogna gesticolare, linguaggio sia verbale che non verbale sono importanti.
- Vedi un futuro per il debate nella scuola oppure nella società italiana?
Sicuramente nella scuola perché già da quest'anno noi abbiamo introdotto come modalità di interrogazione non solo come classe ma in generale in varie scuole. I britannici in realtà l'hanno già introdotto e si sta diffondendo anche in America. Spero che anche in Italia il debate si diffonda il più possibile, anche di più di oggi. È una modalità molto interessante perché aiuta a sviluppare senso critico come ho già detto, quindi sicuramente puoi invogliare gli studenti a studiare non superficialmente ma a sviluppare qualità che poi serviranno nella vita per altre situazioni.
- C'è stato un tema particolarmente più difficile rispetto a un altro da affrontare? Se sì come lo hai gestito?
Beh, io ricordo abbiamo fatto un debate inpromptum quindi quello in cui ci possiamo preparare solo un'ora prima e la mozione riguardava le qualità di un buon debater. La mozione verteva sulle qualità di un buon debater se sono più dannose che benefiche e noi eravamo pro a questa mozione. Quindi inizialmente ci sembrava molto complicata dato che ci chiedevamo come potessero essere dannose e alla fine però siamo riusciti a trovare delle argomentazioni a nostro favore, citando ad esempio dei dittatori che con delle ottime qualità oratorie sono riusciti a persuadere la popolazione e quindi a salire al potere e non hanno fatto altro che danni, hanno causato più guerra e più morte. Con queste argomentazioni siamo riusciti a cavarcela, anche abbastanza bene, nonostante il difficile inizio.
- Hai un sogno legato al debate oppure un obiettivo che vuoi raggiungere grazie a questa esperienza?
Grazie al debate ho aperto gli occhi sul mondo, sviluppando il senso critico. Per non rimanere sempre in superficie ma andare oltre, quindi sempre analizzare il mondo così com'è e non lasciarmi influenzare dagli altri. Per quanto riguarda invece un sogno che ho in futuro io vorrei studiare medicina, vorrei diventare cardiologo.
Nella foto in basso la consegna dell'attestato di merito al Comune, da parte dell'assessore alla pubblica istruzione Lucia Diele
- Presentati come se fossi davanti alla giuria.
Buongiorno, sono Piergiuseppe Brandonisio e sono il secondo speaker della squadra pro contro la mozione.
- Com'è strutturato, che cos'è un debate e se ce lo puoi spiegare con parole semplici.
Il debate è una modalità di dibattito organizzato in cui due squadre, una pro e una contro, si confrontano su una mozione che è stata prestabilita dalla giuria. Quindi una mozione si presenta nella forma, poi c'è un'affermazione e una squadra deve difenderla e l'altra squadra invece deve contestarla. E alla fine del debate vince chi ha saputo meglio argomentare.
- Che cosa ti ha spinto ad avvicinarti al mondo del debate?
Sicuramente il mio docente di lettere, il prof Pierpaolo Bertalotto, che già dall'anno scorso ha iniziato a prepararci, a spiegarci cosa fosse il debate. Quest'anno l'ha introdotto come modalità di studio, quindi lui ci ha dato delle mozioni riguardanti la letteratura italiana e noi abbiamo dibattuto in maniera molto interessante su questioni di questo tipo. E in questa maniera abbiamo potuto sviluppare un senso critico e studiare in maniera approfondita. Vorrei anche ringraziare la nostra preside, Sabina Piscopo, perché è anche grazie a lei, poiché ha acconsentito e sostenuto la nostra partecipazione al debate. (nella foto in alto lo studente con la dirigente e il docente)
- Ti ricordi il tuo primo debate? Com'è andata e che cosa hai provato?
Sì, l'anno scorso ed è stata un'emozione; è stato il debate che abbiamo fatto dopo un corso di preparazione con il professor Leone. Abbiamo gareggiato noi, di 4ªI e quindi la mia classe, contro i ragazzi dell'attuale 3ªI. Superata l'emozione, quando ho iniziato a parlare è stato molto scorrevole.
- Come ti prepari prima di un debate? Se hai qualche metodo tuo, abitudine in particolare?
Be', dipende ovviamente dal tipo di debate perché poi noi nelle gare abbiamo dibattuto due impromptu (improvvisazione), quindi ci siamo dovuti preparare solamente un'ora prima. Questa è la modalità impromptu, quindi un'ora prima senza tecnologia e ci prepariamo solitamente basandoci solamente sulla nostra cultura, sulle nostre conoscenze. Mentre per il preparato, invece facciamo ricerche approfondite e poi magari proviamo anche ipotetici discorsi e cerchiamo di trovare delle ipotetiche confutazioni che la squadra avversaria potrebbe fare alle nostre argomentazioni.
- Secondo te qual è la qualità più importante che deve avere un buon debater?
Sicuramente l'ars oratoria, l'abilità di parlare in pubblico (public speaking) perché alla fine nel debate non c'è una parte giusta e una parte sbagliata. La giuria non fa vincere la squadra che ritiene essere più giusta. Ad esempio noi abbiamo dibattuto su capitalismo e cooperativismo ma la giuria chiaramente non ha fatto vincere la squadra che riteneva essere la parte più giusta. Quindi non si basava sulle proprie certezze ma si basava sulle qualità oratorie e argomentative di un concorrente. E in generale però secondo me le qualità oratorie, l'ars oratoria supera quella argomentativa perché nel debate bisogna essere persuasivi il più possibile, bisogna utilizzare un bel tono di voce, bisogna gesticolare, linguaggio sia verbale che non verbale sono importanti.
- Vedi un futuro per il debate nella scuola oppure nella società italiana?
Sicuramente nella scuola perché già da quest'anno noi abbiamo introdotto come modalità di interrogazione non solo come classe ma in generale in varie scuole. I britannici in realtà l'hanno già introdotto e si sta diffondendo anche in America. Spero che anche in Italia il debate si diffonda il più possibile, anche di più di oggi. È una modalità molto interessante perché aiuta a sviluppare senso critico come ho già detto, quindi sicuramente puoi invogliare gli studenti a studiare non superficialmente ma a sviluppare qualità che poi serviranno nella vita per altre situazioni.
- C'è stato un tema particolarmente più difficile rispetto a un altro da affrontare? Se sì come lo hai gestito?
Beh, io ricordo abbiamo fatto un debate inpromptum quindi quello in cui ci possiamo preparare solo un'ora prima e la mozione riguardava le qualità di un buon debater. La mozione verteva sulle qualità di un buon debater se sono più dannose che benefiche e noi eravamo pro a questa mozione. Quindi inizialmente ci sembrava molto complicata dato che ci chiedevamo come potessero essere dannose e alla fine però siamo riusciti a trovare delle argomentazioni a nostro favore, citando ad esempio dei dittatori che con delle ottime qualità oratorie sono riusciti a persuadere la popolazione e quindi a salire al potere e non hanno fatto altro che danni, hanno causato più guerra e più morte. Con queste argomentazioni siamo riusciti a cavarcela, anche abbastanza bene, nonostante il difficile inizio.
- Hai un sogno legato al debate oppure un obiettivo che vuoi raggiungere grazie a questa esperienza?
Grazie al debate ho aperto gli occhi sul mondo, sviluppando il senso critico. Per non rimanere sempre in superficie ma andare oltre, quindi sempre analizzare il mondo così com'è e non lasciarmi influenzare dagli altri. Per quanto riguarda invece un sogno che ho in futuro io vorrei studiare medicina, vorrei diventare cardiologo.
Nella foto in basso la consegna dell'attestato di merito al Comune, da parte dell'assessore alla pubblica istruzione Lucia Diele