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Cronaca

Medicina, scandalo test: arrestate 6 persone

Tra questi l'altamurano Francesco Miglionico, ex assessore. 30mila euro per superare l'esame d'ingresso

Con l'accusa a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla truffa al fine di commettere reati contro la pubblica Amministrazione sono state arrestate 6 persone, tra cui l'altamurano Francesco Miglionico (50 anni), odontotecnico, all'epoca dei fatti assessore alle Attività produttive del Comune di Altamura e laureando in Odontoiatria.

Gli altri destinatari degli ordini di custodia cautelare ai domiciliari emessi questa mattina dal gip del Tribunale di Bari sono: Francesco Roberto Grassi (58enne, Bari, ordinario di Odontostomatologia dell'Università di Bari), Andrea Ballini (36enne, Bari, tecnico informatico presso l'Università di Bari), Amedeo Nardi (52enne, Bitritto, rappresentante di prodotti per l'ortodonzia), Giacomo Cuccovillo (27enne, Triggiano, universitario), e Marco Magdalone (27enne, Valenzano, universitario). Restano indagate altre 27 persone tra docenti e dipendenti universitari, studenti e aspiranti matricole.

L'operazione è stata denominata "Apollonia" e concerne una associazione per delinquere finalizzata a favorire aspiranti dentisti nel superamento del test di ingresso alla Facoltà di Medicina-Odontoiatria. 30mila euro e il risultato della prova era assicurato.

L'inchiesta parte dal 4 settembre del 2009, quando nelle sedi universitarie di Napoli, Foggia e Verona, al termine della prova d'esame, alcuni candidati venivano trovati in possesso di un telefonino utilizzato per la ricezione delle soluzioni al questionario ministeriale. Le successive perquisizioni a Bari, oltre che Napoli, Foggia e Verona, permettevano il sequestro di copiosa documentazione utile alle indagini che ha portato all'individuazione di un'organizzazione criminale capeggiata dal professor Grassi. L'operazione ha fruttato all'organizzazione circa 250mila euro.

Si tratta dei test d'ammissione tenuti negli anni accademici che vanno dal 2007/2008 al 2009/2010. Per la soluzione dell'operazione Apollonia è stata determinante la complicità di alcune aspiranti matricole dell'Università di Napoli, complici dell'organizzazione, con l'intento di fotografare il questionario.

La vera centrale operativa dell'organizzazione aveva sede ad Altamura, presso l'abitazione di Miglionico. La sua sala era dotata di cinque computer, cinque telefoni palmari e tre distinti accessi internet. L'accesso a questa struttura era permesso solo a sette persone (tra i quali sei arrestati) che elaboravano ed inviavano via internet - sugli account di posta elettronica di ciascuno dei candidati da favorire - le risposte al questionario ministeriale della prova di ammissione.

I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari hanno provveduto al sequestro di beni mobili ed immobili intestati al capo dell'organizzazione, il professor Grassi, fino al raggiungimento dell'ammontare del profitto.

In allegato, le immagini del materiale sequestrato: fasce elastiche (allacciate alle gambe degli studenti) che contenevano i palmari, cellulari e un'auto appartenente al prof. Grassi.


5 fotoMateriale sequestrato
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