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La legge pugliese sul salario minimo è valida

Vale per gli appalti regionali

In Puglia il salario minimo è legittimo. Chiunque si aggiudichi un appalto con la Regione Puglia o con aziende e enti strumentali ad essa collegati, dovrà inderogabilmente corrispondere un compenso orario minimo di 9 euro l'ora ai propri dipendenti. La legge approvata all'unanimità dal Consiglio regionale pugliese il 5 novembre del 2024 ha passato il vaglio della Corte Costituzionale. Infatti la Consulta ha bocciato il ricorso del Governo che aveva fatto ricorso contro la legge.

S'intitola ''Tutela della retribuzione minima salariale nei contratti della Regione Puglia'' la legge n. 30 del 21 novembre 2024, pubblicata sul bollettino ufficiale del 25 novembre, che di fatto ha superato il vaglio della Corte costituzionale di fronte alla quale è stata impugnata dalla Presidenza del Consiglio dei ministri ma le questioni di legittimità costituzionali sono state dichiarate ''inammissibili''. La legge pugliese è composta da due articoli e, come da oggetto e finalità, dispone ''interventi graduali finalizzati alla tutela della retribuzione minima salariale nei contratti della Regione Puglia''. La legge si applica alla Regione Puglia, alle aziende sanitarie locali, alle aziende ospedaliere, alle Sanitaservice, alle agenzie regionali e a tutti gli enti strumentali regionali che per il personale impiegato nei lavori, servizi e forniture oggetto di appalti pubblici e concessioni venga verificato che ''i contratti indicati nelle procedure di gara prevedano un trattamento economico minimo inderogabile pari a nove euro l'ora''.
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