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L’Alta Murgia dice no alle scorie nucleari

Appuntamento al Mercadante per il consiglio comunale monotematico di sette comuni

L'Alta Murgia dice no al deposito di scorie nucleari che rischia di vedere la luce in un'area localizzata tra i comuni di Altamura e Matera. Dopo mesi di incontri e l'approvazione da parte di alcuni consigli comunali di una delibera tesa a dichiarare il territorio cittadino area denuclearizzata, i comuni di Altamura, Matera, Gravina in Puglia, Santeramo in Colle, Irsina, Spinazzola e Poggiorsini si riuniranno nel pomeriggio di oggi per celebrare un consiglio comunale congiunto al fine di approvare un documento per dichiarare la "Non disponibilità alla localizzazione nelle aree del territorio dei comuni di Matera, Altamura, Gravina, Santeramo, Irsina, Spinazzola e Poggiorsini del deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico".

Oltre ai primi cittadini dei Comuni interessati, all'assise straordinaria parteciperanno i presidenti dei Consigli Comunali e i consiglieri dei sette Comuni, insieme ad altre figure istituzionali territoriali e regionali tra cui il consigliere regionale Gianni Stea che ribatte "Giù le mani dai nostri territori".
"Nella mappa redatta da Sogin nel 2010, infatti, le aree della nostre regioni interessate sono, oltre a Scanzano Jonico e Craco, anche Matera e l'Alta Murgia, tanto più che in quella zona insiste una servitù militare che potrebbe fare comodo. La speranza – spiega Gianni Stea - è che la mappa del 2010, essendo assoggettata ai nuovi criteri e a studi di compatibilità ambientale, venga modificata depennando la Capitale europea della Cultura e l'area pugliese più vicina. Da parte nostra, come rappresentanti delle istituzioni locali e come cittadini rinvieremo al mittente questo velenoso regalo, e lo faremo mostrando unità e compattezza, convinti come siamo che lo sviluppo di questi territori, che per aspetti storici e ambientali sono unici al mondo, deve necessariamente andare verso la direzione di un turismo ecocompatibile e di un ritorno alle tipiche attività legate all'artigianato e all'agricoltura. Le scorie nucleari? A maggior ragione in questi giorni in cui si stanno rendendo noti i dati drammatici sui tumori nella terra dei fuochi, rispondiamo con un secco No grazie".

"La deliberazione – fa sapere il sindaco di Altamura, Giacinto Forte - contemplerà anche la richiesta alla Regione Puglia e alla Regione Basilicata di dichiarare le aree del territorio regionale e dei Comuni interessati non disponibili alla localizzazione del deposito nazionale destinato allo smaltimento a titolo definitivo dei rifiuti radioattivi e del Parco tecnologico. È prevista, inoltre, la comunicazione della deliberazione al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell'Ambiente, al Ministero dello Sviluppo Economico, al Governatore della Regione Puglia e della Regione Basilicata, al Presidente dei Consigli Regionali di Puglia e Basilicata".

Durante l'assise sarà ribadito il volere delle comunità dell'Alta Murgia di investire in cultura e turismo e di non vedere vanificati gli sforzi che i paesi stanno facendo nel difficile percorso di sviluppo sostenibile della aree a cavallo tra Puglia e Basilicata.
Il sindaco di Matera, prossima regina della cultura italiana e non solo, ha in più occasioni ribadito che questo territorio non può essere considerato "la pattumiera d'Italia ogni volta che c'è un'emergenza ambientale".

Dello stesso avviso il primo cittadino di Gravina, Alesio Valente secondo cui "l'appuntamento del 14 è un evento che segna una svolta. Già lo scorso giugno avevamo lanciato l'idea di una più ampia mobilitazione istituzionale approvando poi a novembre, in consiglio comunale, una delibera per esprimere la contrarietà di Gravina all'ipotesi di aprire le porte al deposito di scorie nucleari. Quella nostra proposta ha trovato condivisione e sostegno da parte di tutti gli altri Comuni interessati, e questo segna un cambio di passo: è importante andare oltre divisioni e campanilismi che in passato non hanno fatto altro che penalizzare il territorio. Siamo impegnati a valorizzare questa terra ed a farne un patrimonio Unesco, non una discarica nucleare. Se qualcuno dovesse provare a imporci questa strada, lo scontro sarà aspro ed inevitabile".

L'invito, data la rilevanza delle questioni, è rivolto a tutti i cittadini a prendere parte all'iniziativa per difendere il futuro di questo territorio.
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