Convegni
L’incontro che cambia la storia: vittime e responsabili della lotta armata a confronto
venerdì 4 novembre 2016
A partire dalle ore 19:00
Teatro Mercadante, via dei Mille 88 - Altamura
L'incontro che cambia la storia: non solo il tema, ma anche la prospettiva dell'evento promosso dall'Associazione "Donne in…" e dal Rotary Club "Altamura-Gravina", presieduti rispettivamente da Agnese Capurso e Giacomo Percoco.
Agnese Moro, figlia di Aldo, il leader DC rapito e poi ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978, e l'ex terrorista Adriana Faranda, all'epoca tra i componenti della colonna romana delle BR artefice del sequestro e dell'omicidio dello statista. Vittime e responsabili della lotta armata a confronto: Faranda, arrestata nel 1979, negli anni Ottanta promotrice del movimento della dissociazione, dopo aver ricostruito nelle aule giudiziarie il proprio ruolo nel sequestro Moro ha goduto delle progressive riduzioni di pena introdotte nel 1987 dalla legge sulla dissociazione, uscendo dal carcere in libertà vigilata nel 1994. Nel 2007 alcuni ex appartenenti alla lotta armata, alcune vittime e alcuni loro familiari hanno intrapreso un percorso di giustizia riparativa, culminato poi nel 2015 nel Libro dell'incontro, curato da Guido Bertagna, Adolfo Ceretti e Claudia Mazzucato per i tipi del Saggiatore. Di questo percorso, tra i familiari delle vittime, ha fatto parte la figlia di Aldo Moro, Agnese, che dopo un'attenta e profonda riflessione ha accettato convintamente di voltare pagina.
«Prima – scrive Agnese ai carnefici del genitore, in una lettera riportata nel volume - ho voluto ritornare per un momento all'origine di tutto questo. Volevo essere certa di non aver dimenticato, di non aver annacquato il passato e quello che è successo a mio padre. Dopo questi ricordi sono stata davvero sicura di non aver annacquato nulla; che il mio cammino verso di voi – come il vostro verso di noi – è stato fatto senza semplificare, e senza mettere niente tra parentesi».
Da un anno Agnese Moro e Adriana Faranda condividono un'esperienza comune che le ha viste in scuole, piazze e teatri di tutta Italia a discutere delle ferite aperte dal terrorismo, del bisogno di chiarire dubbi e misteri, del desiderio di giustizia, dell'ansia di ricercare le basi di una difficile quanto necessaria riconciliazione per ricollocarsi nella trama della Storia.
«Un'operazione forse dolorosa ma indispensabile, alla cui riuscita le nostre Associazioni intendono dare il proprio contributo – dicono Giacomo Percoco e Teresa Clemente (Vicepresidente di "Donne In...") - promuovendo anzitutto un processo di conoscenza che possa servire a rileggere con le lenti della memoria e della verità personale, oltre che storica e giudiziaria, un conflitto latente, esasperato e mai del tutto risolto».
Se ne parlerà Venerdì 4 Novembre al Teatro Mercadante, con inizio fissato alle ore 19.00. L'incontro sarà moderato dal giornalista Gianpaolo Iacobini.
Agnese Moro, figlia di Aldo, il leader DC rapito e poi ucciso dalle Brigate Rosse nel 1978, e l'ex terrorista Adriana Faranda, all'epoca tra i componenti della colonna romana delle BR artefice del sequestro e dell'omicidio dello statista. Vittime e responsabili della lotta armata a confronto: Faranda, arrestata nel 1979, negli anni Ottanta promotrice del movimento della dissociazione, dopo aver ricostruito nelle aule giudiziarie il proprio ruolo nel sequestro Moro ha goduto delle progressive riduzioni di pena introdotte nel 1987 dalla legge sulla dissociazione, uscendo dal carcere in libertà vigilata nel 1994. Nel 2007 alcuni ex appartenenti alla lotta armata, alcune vittime e alcuni loro familiari hanno intrapreso un percorso di giustizia riparativa, culminato poi nel 2015 nel Libro dell'incontro, curato da Guido Bertagna, Adolfo Ceretti e Claudia Mazzucato per i tipi del Saggiatore. Di questo percorso, tra i familiari delle vittime, ha fatto parte la figlia di Aldo Moro, Agnese, che dopo un'attenta e profonda riflessione ha accettato convintamente di voltare pagina.
«Prima – scrive Agnese ai carnefici del genitore, in una lettera riportata nel volume - ho voluto ritornare per un momento all'origine di tutto questo. Volevo essere certa di non aver dimenticato, di non aver annacquato il passato e quello che è successo a mio padre. Dopo questi ricordi sono stata davvero sicura di non aver annacquato nulla; che il mio cammino verso di voi – come il vostro verso di noi – è stato fatto senza semplificare, e senza mettere niente tra parentesi».
Da un anno Agnese Moro e Adriana Faranda condividono un'esperienza comune che le ha viste in scuole, piazze e teatri di tutta Italia a discutere delle ferite aperte dal terrorismo, del bisogno di chiarire dubbi e misteri, del desiderio di giustizia, dell'ansia di ricercare le basi di una difficile quanto necessaria riconciliazione per ricollocarsi nella trama della Storia.
«Un'operazione forse dolorosa ma indispensabile, alla cui riuscita le nostre Associazioni intendono dare il proprio contributo – dicono Giacomo Percoco e Teresa Clemente (Vicepresidente di "Donne In...") - promuovendo anzitutto un processo di conoscenza che possa servire a rileggere con le lenti della memoria e della verità personale, oltre che storica e giudiziaria, un conflitto latente, esasperato e mai del tutto risolto».
Se ne parlerà Venerdì 4 Novembre al Teatro Mercadante, con inizio fissato alle ore 19.00. L'incontro sarà moderato dal giornalista Gianpaolo Iacobini.