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Territorio

Cibus, il nostro territorio convince

La promozione passa attraverso i prodotti agroalimentare murgiani

Dal pane, ovviamente, alla lenticchia gigante di Altamura, dai dolcetti compreso la caramella di Santeramo al Padre Peppe e via via con tutte le delizie che possono offrire ai buongustai e agli operatori della ristorazione e del commercio alimentare, Altamura e Santeramo in Colle, insieme nel Gal (gruppo di azione locale) Terre di Murgia. In un angolo di grande passaggio, nel padiglione 5, uno dei più frequentati di Cibus, salone internazionale dell'alimentazione che chiuderà i battenti giovedì 8 a Parma, lo spazio espositivo dei due centri murgiani è una bella attrattiva per quanti sono interessati a scoprire le delizie della nostra terra, dice Vito Dibenedetto, l'agricoltore altamurano che presiede il Gal del 2006 e che ne approfitta per segnalare che questo è ritenuto uno dei più efficienti della Regione Puglia.

"Abbiamo saputo spendere tutti i fondi a nostra disposizione – spiega Dibenedetto – per iniziative che hanno permesso di realizzare sia masserie didattiche che quelle sociali, per invogliare a recuperare antiche strutture urbane e trasformarle in alberghi diffuso, incentivare i flussi turistici. Adesso siamo pronti per recuperare la parte ancora abbandonata del monastero del Soccorso, nel centro di Altamura, che è un po' il simbolo della città".

Dibenedetto insomma, è soddisfatto del lavoro finora portato a termine. E, aggiunge. "Dobbiamo guardare al futuro. A cosa può servire una struttura come il Gal e cosa deve privilegiare nei prossimi anni". La risposta se la dà da solo: "Incentivare la conoscenza dei prodotti agroalimentari e studiare strategie adeguate per attirare turisti. È la nostra scommessa per il futuro, unitamente alla capacità di saper captare i finanziamenti utili per valorizzare un patrimonio decisamente ricco di opportunità e di stimoli anche nel comparto del turismo". In questo caso, argomenta il presidente del Gal, devono intervenire anche i comuni e con investimenti interessanti, se si vogliono ottenere risultati importanti come quelli che possono già dimostrare molti operatori del comparto agroalimentare. Che a Parma hanno portato il pane (Luigi Picerno di Biscò), accompagnato da vari altri prodotti da forno come focaccia, crostini, frise, taralli e biscotti: una sintesi delle golosità che fanno conoscere Altamura nel mondo ma, anche, della straordinaria intraprendenza degli operatori economici della zona.

I legumi, in particolare la lenticchia gigante che Luigi Lorusso ha ripreso a coltivare dopo anni di dimenticatoio. Oggi questo agricoltore di Altamura ha riservato metà degli 80 ettari della propria azienda agricola alla coltura della lenticchia. Una produzione che si è ripresa solo dal 2000 in poi, quando la politica agricola comunitaria è stata riformata in modo da incentivare altre colture oltre al grano che attraverso il meccanismo degli incentivi aveva quasi cancellato tipicità italiane capaci anche di assicurare redditi integrativi agli agricoltori. Ma a Parma, nello stand del Gal è presente anche Domenico Digregorio che organizza degustazioni di caramelle di Santeramo, un prodotto da forno a forma appunto di caramella e farcito con diversi gusti di marmellate insieme a quanto riesce a cuocere nel sui forno a legna come paste da latte, friselle, taralli e al pane casereccio della sua città. Infine il Padre Peppe che a differenza di altri liquori simili, è sottoposto ad un passaggio di quattro anni in barrique, presentato nella versione classica con affianco due nuove etichette, la rossa per il prodotto meno zuccherato e marrone per la crema di noci, che Tiziana Gessa, figlia di una degli eredi dei Fratelli Striccoli, fa degustare con sapiente conoscenza del prodotto. La giovane Tiziana, insieme alle altre hostess che il Gal ha portato da Altamura e Santeramo, sono una conferma che per far apprezzare meglio il territorio ci vuole competenza, conoscenza e grazia nell'accompagnare gli ospiti alla scoperta delle bontà del territorio.

Con queste premesse, è facile intuire che la vetrina, con annessa sala degustazione, che sarà allestita nei bellissimi ambienti del Monastero del Soccorso, "sarà il vero punto di riferimento per conoscere, degustare e studiare le strategie di promozione dei prodotti agroalimentari di questo angolo di Murgia ma anche di come sviluppare l'altra grande risorsa importante per questo territorio, il turismo", sottolinea convinto Dibenedetto.
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