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Territorio

Cava dei dinosauri, una cronistoria lunga 14 anni

Spunta un'altra interrogazione regionale sul tema. Le chiarificazioni del soprintendente La Rocca

Cava dei dinosauri, difficile trarre le fila della questione quando troppe voci si sovrappongono. Nuovi tasselli si aggiungono al puzzle, sebbene la risoluzione sembra essere non imminente. Spunta nella cronistoria del sito paleontologico altamurano, scoperto nel 1999 (12mila mq con circa 25mila impronte di dinosauro appartenenti al Cretacico superiore), un'altra interrogazione regionale. Stavolta a firma dei consiglieri regionali Michele Ventricelli e Carlo De Santis e risalente 30 ottobre 2007. Nel testo viene fatta menzione del provvedimento di vincolo del 2000 e dell'immissione del sito nell'elenco dei beni demaniali (15.12.2000, nota n. GP53963/2000, a norma dell'art. 822 c.c. e del D.L. 490/99). Si parla anche della procedura di demanializzazione delle "porzioni di particelle funzionali alla fruizione delle orme", ossia del tracciato della stradina di accesso. Ma nella stessa narrativa, i consiglieri parlano di una "brusca e inspiegabile interruzione della procedura di demanializzazione". Cosa è successo? Si chiedono nel testo le motivazioni e l'esito della procedura. Ma nessuna risposta è mai giunta. L'interrogativo, dunque, posto a tal proposito dal consigliere comunale Enzo Colonna nell'interpellanza consiliare, protocollata presso gli uffici del Comune qualche settimana fa, diviene quanto mai giustificato e appropriato: "è stata portata a termine la procedura di demanializzazione dell'area interessata dalle orme, seppur disposta da un decreto ministeriale nel 2000?"

Sul caso, Luigi La Rocca (Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia), precisa: "La superficie con le impronte è negli elenchi dei beni demaniali". Allora chiediamo chiarificazioni sulla stima del sito effettuata e comunicata dal Ministero alla proprietà. Il soprintendente conferma: si aggira intorno alle 500mila euro la cifra stabilita. E si mostra sereno sulle disponibilità economiche del Ministero per far fronte alla questione. "Il Comune di Altamura – spiega – se vuole una comunicazione ufficiale della stima deve far richiesta al Ministero dei documenti esprimendo l'intenzione di acquisire il terreno e seguirà una risposta". Nel frattempo, la questione è di rimbalzo tra la proprietà, che in controdeduzione ha chiesto 8milioni di euro, e la Soprintendenza. Sul punto, insiste il consigliere E. Colonna: "per accelerare la definizione della questione relativa alla titolarità del Bene, preliminare ai successivi interventi di salvaguardia e valorizzazione, sia il Comune di Altamura (possibilmente assieme alla Regione Puglia e alla Provincia di Bari) ad attivarsi per espropriare l'area ai sensi dell'art. 95, comma 2, del Codice dei beni culturali e del paesaggio".

Interessamento alla Cava è stato dimostrato anche dall'onorevole Liliana Ventricelli che nel mese di aprile ha depositato - a seguito di un incontro con i rappresentanti del movimento Spiragli che si sta battendo per l'esproprio del sito - un'interrogazione parlamentare condivisa con l'on. Pino Pisicchio, già promotore di altre due interrogazioni sul tema, l'on. Matteo Orfini responsabile Cultura del PD e i parlamentari pugliesi Dario Ginefra, Gero Grassi, Antonio Decaro e Franco Cassano. Ma il documento, per quanto apprezzabile per aver ulteriormente mantenuto accesi i riflettori sul caso, è oggetto di non poche critiche. Lo stesso La Rocca ha parlato di "affermazioni impossibili" allorquando nel testo dell'interrogazione parlamentare si dichiara che "la Soprintendenza medesima ha acquisito il diritto ad occupare per due anni la Cava". "Non è previsto dalla legge – continua il Soprintendente – e mi stupisco che a scriverlo siano rappresentanti dell'istituzione". Un atteggiamento, dunque, di netta disapprovazione e di smentita.

La conferma sulla stima del Bene giunge anche dal rappresentante legale della proprietà, avv. Raffaele Padrone: "si tratta di circa 500mila euro, poco meno per l'esattezza. Noi abbiamo già provveduto alla controdeduzione". Intanto, sono state respinte dalla proprietà le richieste avanzate dall'Ente Parco di acquisire la disponibilità della Cava per organizzare visite da parte di turisti. L'avv. Padrone ha precisato a tal proposito: "Abbiamo finora agevolato visite di studiosi, scienziati o eccezionalmente di visitatori, ma pensare all'accesso in massa alla Cava è ben altra cosa".

Nel Box approfonfimenti, il testo integrale dell'interrogazione parlamentare del 30.10.2007.
Ill.mo Sig. Presidente Consiglio Regionale della Puglia Prof. Pietro Pepe
Prot. 30 Bari 30/10/2007

Oggetto: interrogazione urgente a risposta scritta sulla importante scoperta archeologica delle "orme di dinosauri" in territorio di Altamura.

I sottoscritti consiglieri regionali:

Premesso che

A)a seguito di un rilevamento geologico in località Pontrelli, nel territorio del Comune di Altamura, veniva individuata, in una cava di calcare non in attività, una superficie di circa 12.000 mq, caratterizzata da migliaia di impronte di dinosauri vissuti nel "Cretacico Superiore";
B)con decreto del 24/11/2000, il Direttore generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, riconoscendo tali rinvenimenti "di particolare ed importante interesse ai sensi del D.L. 29/10/1999 n. 490, sottoponeva gli immobili contenenti le impronte di dinosauri a tutte le disposizioni di tutela contenute nel richiamato Decreto Legislativo 490/99;
C)lo stesso Decreto prevedeva, inoltre, l'attivazione dell'art. 49 del citato Decreto Legislativo anche al fine di "salvaguardare eventuali estensioni della paleosuperficie già individuata, e qualsiasi attività ricadente negli immobili circostanti ed evidenziati nella apposita planimetria catastale";
D)in data 7/12/2000, il Direttore generale del Ministero per i Beni e le Attività culturali, dott. Mario Serio, vista la proposta di immissione tra i beni del Demanio del Soprintendente per i Beni Archeologici della Puglia, dichiarava "le impronte di dinosauro appartenenti all'età del "Cretacico Superiore" rinvenute in un'area relativa ad una cava inattiva sita nel Comune di Altamura (Ba) in località Pontrelli, individuata in Catasto al foglio di mappa 189 con p.lle 34,36 e 37, come da allegata planimetria catastale, appartenenti allo Stato ai sensi degli artt. 2 e 88 del D.Lvo 29/10/1999 n. 490, di interesse particolarmente importante ai sensi del citato Decreto Legislativo";
E)in data 15/12/2000 l'Ufficio Centrale per i Beni e le Attività Culturali, con nota n. GP53963/2000 inviava copia del provvedimento di vincolo al Ministero delle Finanze, Dipartimento del Territorio, Direzione Centrale del Demanio, a norma dell'art. 822 c.c. e delle disposizioni del più volte citato D.Lvo 490/99. Ciò al fine di immettere i beni sottoposti al vincolo nell'elenco dei Beni Demaniali;
F)dalla planimetria allegata al provvedimento del 7/12/2000, si ricava che accanto alle particelle che contengono le orme, il Ministero avviava le procedure di demanializzazione anche di quelle porzioni di particelle funzionali alla fruizione delle orme, ivi compreso il tracciato della stradina di accesso alle stesse;
G)la procedura di demanializzazione subiscauna brusca ed inspiegabile interruzione e solo il 30/5/2003 il soprintendente per i Beni Archeologici della Puglia, con nota n. 12229 avente ad oggetto "Altamura (Ba) loc. Pontrelli. Immissione tra i Beni del Demanio Pubblico di resti di interesse paleontologico", in risposta ad una precedente nota del Demanio, trasmetteva "lo stralcio planimetrico catastale del Foglio n. 189 part. 24,36,37,24 del Comune di Altamura, relativo alla cava in località Pontrelli, sul quale era posizionata la strada di accesso alla paleosuperficie con impronte di dinosauri, quale servitù di passo a favore del fondo demaniale. Ciò al fine della definizione della pratica in oggetto".

Considerato che

Dopo tale richiesta, ad oggi trascorsi abbondantemente otto anni dal rinvenimento dell'importante sito archeologico, non è dato sapere e conoscere:

1)se la procedura di demanializzazione è stata completata e le motivazioni per le quali è stata interrotta;
2)le motivazioni che hanno portato, ad oggi, a non costituire l'eventuale servitù di passaggio attraverso cui poter raggiungere le orme;
3)le motivazioni che hanno consentito alla proprietà della cava di continuare a disporre quale dominus sia delle orme che delle superfici circostanti e della viabilità di passaggio;
4)lo stato di conservazione delle orme dei dinosauri e quali studi siano stati effettuati per utilizzare a fini scientifici l'importante scoperta.

Interrogano

L'Assessore regionale ai Beni Culturali della Puglia:

1)se la procedura amministrativa adottata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali trova conferma negli atti richiamati nella premessa della presente interrogazione;
2)se e vero che ad oggi non risulta completata alcuna procedura di demanializzazione dei Beni richiamati, in virtù dell'art. 822 c.c. e del Decreto Legislativo 490/1999;
3)se risulta che non è stata completata alcuna procedura di costituzione della servitù di passaggio al fine di garantire l'accesso alle orme;
4)quali sono le motivazioni di tali gravissimi ritardi e se tutto ciò ha consentito al proprietario della cava di continuare a utilizzare i beni oggetto della scoperta;
5)se è vero che lo stato di conservazione delle orme appare in parte compromesso e a chi vanno attribuite le responsabilità di tale eventuale degrado;
6)se è vero che sarebbe in corso un progetto di "valorizzazione", i cui contenuti non sono noti;
7)se non si ritiene opportuno, prima di qualsiasi discutibile e faraonico progetto di valorizzazione, utilizzare il finanziamento di un milione di euro già pronto, per un progetto che copra e protegga le orme e consenta la fruizione delle orme al pubblico.

Michele Ventricelli Carlo De Santis
  • Cava Pontrelli o dei dinosauri
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