ospedale miullli
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Cronaca

Sanità Puglia, nuova indagine su transazione da 45milioni di euro

Tra gli indagati il presidente Vendola e il vescovo Paciello. Il governatore: "Ribadisco la mia totale estraneità"

La Procura di Bari indaga su una transazione da 45 milioni mai portata a conclusione tra Regione Puglia e l'ospedale ecclesiastico "Miulli" di Acquaviva delle Fonti (Bari).

A sole 24 ore dall'inchiesta che vede il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, coinvolto con l'accusa di abuso d'ufficio per favoreggiamento della nomina del dr. Sardelli in un concorso per primari, oggi arriva un'altra indagine. Abuso d'ufficio, peculato e falso sono i reati ipotizzati dalla Procura di Bari. Nell'elenco degli indagati, non solo il governatore pugliese, ma anche gli ex assessori alla Sanità, Alberto Tedesco e Tommaso Fiore, monsignor Mario Paciello, vescovo della diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti e don Mimmo Laddaga, direttore dell'ospedale 'Miulli'. Ma non si è appreso di quali reati rispondano distintamente gli indagati.

Al centro dell'inchiesta, condotta dalla pm della Procura di Bari, Desirèe Digeronimo, c'è una transazione di 45 milioni di euro che ha ricevuto il parere favorevole dell'Avvocatura regionale nonostante quello contrario espresso dall'Ares (azienda sanitaria regionale) e dal dirigente dell'assessorato. L'iniziale contenzioso amministrativo ammonta a 80 milioni. Il ricorso al Tar da parte dell'ospedale Miulli si basa sulla richiesta del ripiano di 42,6 milioni come disavanzo maturati nel periodo 2002-2007. Il Miulli ha portato avanti la tesi secondo cui, per la costruzione della nuova sede, avrebbe utilizzato fondi propri (un ammontare di circa 76 milioni) perché impossibilitato ad usufruire dei fondi pubblici destinati all'edilizia sanitaria. Seguendo tale linea, il Miulli avrebbe sostenuto spese maggiori rispetto ai rimborsi della Regione per le prestazioni sanitarie.

«Si tratta di un atto transattivo del 2009 - spiega l'ex assessore Fiore - sul quale il Consiglio di Stato si deve ancora esprimere».

Il governatore Vendola, in una nota, afferma: "Ribadisco la mia totale assoluta estraneità a fatti che sono al di là di ogni mia immaginazione". E aggiunge: "Qualche ora fa ho ricevuto la notifica di una richiesta di proroga di indagini da parte del gip di Bari. Si tratta di un procedimento penale del quale non avevo mai avuto alcuna notizia. […] Sono rammaricato di aver ricevuto solo oggi questa notizia perché se la stessa mi fosse stata comunicata appena ventiquattrore prima, come è nel mio costume, avrei potuto informare la stampa e l'opinione pubblica in una unica soluzione".
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