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Referendum, perchè e per cosa si vota?

Essere correttamente informati è un diritto oltre che un dovere

italiani alle urne. Si voterà solo oggi, domenica 4 dicembre, dalle ore 7 alle 23 in tutta Italia. È importante ricordare che per il referendum costituzionale non è previsto il raggiungimento del quorum, la votazione sarà valida a prescindere da quanti andranno a votare.
È importante informarsi, farsi una idea ed andare a votare. Ogni cittadino ha il dovere ed il potere di riscrivere la propria storia costituzionale e questo referendum merita la massima attenzione.
Vi proponiamo una breve sintesi di cosa si andrà a votare e cosa cambierà, qualora vincesse il si, punto per punto nella nostra Carta Costituzionale.

Superamento del bicameralismo paritario
Se la Riforma Costituzionale prende atto, uno dei cambiamenti è il superamento del bicameralismo paritario, cioè si mette fine all'equivalenza tra Camera e Senato, quindi i due organi dello Stato non avranno più gli stessi poteri e non svolgeranno più gli stessi compiti, come per esempio il voto di fiducia al Governo oppure l'approvazione di tutte le leggi. Il compito del "nuovo" Senato sarà limitato a legiferare con la Camera in materie riguardanti le riforme costituzionali, disposizioni sulla tutela delle minoranze linguistiche, referendum, enti locali e politiche europee.

Che cosa cambia con la riforma?
Si supera il bicameralismo perfetto, differenziando le funzioni e la composizione delle due Camere. La Camera dei deputati diventa infatti l'unico organo eletto che potrà accordare la fiducia al governo, approvare le leggi di bilancio e le leggi ordinarie. Il Senato invece, così come lo conosciamo ora, non esisterà più.

Come sarà il nuovo Senato?
Sarà una Camera espressione delle regioni e dei comuni italiani perché composta da 100 senatori fra sindaci e consiglieri regionali.

Riduzione del numero dei parlamentari
Il Senato avrà un numero inferiore di membri, da 315 senatori si passerà a 100, questi non saranno più eletti direttamente ma saranno scelti dalle assemblee regionali tra i consiglieri che le compongono e i sindaci dei Comuni. Quindi il "nuovo" Senato sarà composto da:
• 74 consiglieri regionali
• 21 sindaci
• 5 senatori nominati dal Presidente della Repubblica (in carica per 7 anni)

Il contenimento dei costi del funzionamento delle istituzioni
La riduzione dei componenti del Senato unita alle altre disposizioni presenti nella Riforma dovrebbe far ridurre la spesa pubblica, ma attualmente non è possibile calcolare la cifra precisa intorno alla quale si aggira il "risparmio pubblico".

Soppressione del CNEL
Il CNEL è un organo previsto dall'articolo 99 della Costituzione e ha la funzione di fornire una consulenza tecnica al Parlamento, le sue materie di competenza sono la legislazione economica e sociale. Ha diritto all'iniziativa legislativa limitatamente alle sue competenze.

Di cosa si occupa il titolo V della Costituzione e come cambia?
Il titolo V è dedicato agli enti territoriali: comuni, province, città metropolitane e regioni. E' stato già oggetto di modifica nel 2001, ma la norma ha provocato difficoltà nell'interpretazione delle competenze tra Stato e Regioni. Per questo si è deciso di mettere mano alla norma modificando le materie di competenza dello Stato (che diventano circa 20) e definendo quelle di competenza delle regioni, eliminando del tutto le materie concorrenti (cioè quelle su cui potevano legiferare sia Stato che regioni). Con la riforma si introduce anche la cosiddetta "clausola di supremazia", cioè il principio per cui, nei casi d'interesse nazionale, le decisioni dello Stato prevalgono su quelle delle regioni. La riforma prevede infine anche l'abolizione delle province.

Per votare l'elettore dovrà tracciare un segno sulla casella "SI" se vuole approvare la riforma oppure sulla casella "NO" per bocciare il referendum confermativo sulla Riforma costituzionale approvata con una maggioranza inferiore ai due terzi del Parlamento.
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