Tribunale di Bari
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Cronaca

Lettera minatoria contro l'assessore che denunciò la tangentopoli della Murgia

Busto vittima dell'ennesima minaccia a due giorni dalla sua comparizione in tribunale

Una lettera intimidatoria scritta in greco antico e fatta recapitare al Comune di Acquaviva delle Fonti, indirizzata all'assessore ai Lavori pubblici Austacio Busto che nel 2015 denunciò la cosiddetta 'tangentopoli della Murgia', facendo scattare l'inchiesta che a luglio 2017 ha portato a 12 arresti, fra cui il sindaco di Altamura Giacinto Forte, per un giro di tangenti legato agli appalti pubblici di tre comuni: Altamura, Acquaviva delle Fonti e Castellana Grotte.
Questa l'ultima vicenda che sta scuotendo la vita politica dell'Alta Murgia.

"Donde in te s'accendeva la frenetica smania delle furie celesti? E con sí chiara voce intoni gl'inni infesti della ventura atroce?".
Il passo è tratto della tragedia di Eschilo 'Agamennone' riferendosi alla tragedia di Paride che, tra l'altro, è il nome del figlio dell'assessore Busto.
La circostanza ha messo in allarme Busto che, al quotidiano La Repubblica, ha anche dichiarato di non aver cambiato idea su ciò che ha fatto e sulla testimonianza che presto renderà al processo.
Nessun passo indietro, dunque, per l'assessore secondo cui non ci sono molti dubbi sulle ragioni nascoste dietro quell'intimidazione legata alla prossima scadenza del 18 aprile quando comparirà dinanzi ai giudici del Tribunale di Bari per testimoniare nel processo per corruzione frutto dell'inchiesta attivata dopo che lo stesso Busto denunciò nel 2015 di avere subito un tentativo di corruzione per pilotare una gara da 3,9 milioni per la ristrutturazione del teatro comunale di Acquaviva avanzata da due imprenditori, Salvatore Fatigati e Tomaso Procino, accusati di istigazione alla corruzione assieme ad alcuni tecnici comunali e tecnici-progettisti.

Sempre il vicesindaco di Acquaviva, inoltre, ha rifiutato dall'imprenditore albanese Bertin Sallaku prima 2mila e poi 15mila euro per favorire la sua Besa Costruzioni srl per i lavori all'impianto di affinamento delle acque reflue.
Un nuovo importante capitolo sull'intera vicenda sarà scritto il prossimo 18 aprile mentre le indagini sulla lettere minatoria indirizzata all'assessore sono affidate ai carabinieri di Gioia del Colle.
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