gianni stea
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Territorio

Stagione irrigua a rischio

Stea contro l'Arif

"Siamo prossimi alla nuova stagione irrigua 2018. A far data dal 1 aprile p.v. gli impianti irrigui regionali in gestione all'ARIF dovrebbero essere funzionanti. Usiamo il condizionale perché la situazione non è delle migliori in quanto diversi sono gli impianti regionali fermi per mancata manutenzione straordinaria sia per le parti elettromeccaniche che idrauliche e condotte obsolete con grandi perdite di acqua. Che fine fanno, dicono gli agricoltori, i fondi assegnati agli impianti irrigui da parte della Regione Puglia all'ARIF o le somme incamerate dal versamento degli stessi utenti irrigui mai distribuiti sul territorio per il giusto fine?", è quanto denuncia in una nota il consigliere regionale Gianni Stea.

"Senza parlare della sicurezza sugli impianti, per la quale il Direttore Generale, per il ruolo che riveste, è diretto responsabile. Pensare che la gran parte degli operai che operano sul territorio regionale, sia irriguo che forestale, stazionano su distretti e cantieri privi di bagni igienici, manufatti non a norma, totale assenza di DPI (dispositivi protezione individuale) e tanto altro. Nel frattempo gli agricoltori, ormai esausti, aspettano risposte concrete circa il funzionamento dei pozzi irrigui affinchè possano tranquillamente programmare l'annualità in corso con le diverse colture da piantare avendone la certezza dell'irrigazione. Ma devono fare i conti con un'Agenzia allo sbando totale, dove gli unici interessi della direzione generale sembrano essere solo il progetto di monitoraggio della Xylella fastidiosa (vedi il numero di Determine del Direttote Tecnico pubblicate, oggi in quiescenza), progetto che successivamente sarà certamente curato dalla nuova Agenzia regionale ARXIA, Agenzia per l'innovazione in agricoltura, finalizzata alla gestione operativa della batteriosi da Xylella, e l'assunzione di personale interinale (ad oggi n. 6 su 10) voluto dallo stesso, (vedi ultime delibere), dei quali (n. 4 su 6) sono rientrati nonostante il contratto scaduto il 31 dicembre 2017 a fronte di ulteriori assunzioni di n. 110 avvenute successivamente. Che motivo c'era di assumere personale interinale sapendo di assumere 110 dipendenti e il personale in prossimo arrivo dei Consorzi Agrari assegnati all'ARIF? E' così che si fa spreco di denaro pubblico? Senza parlare dell'ormai noto "Progetto Maggiore" diventato di dominio pubblico per i "parenti assunti", tra l'altro assunti come dipendenti interinali all'epoca del precedente D.G. Avv. Giuseppe Taurino nel 2016 certamente per altre attività e rientrati (n. 12 ) nel citato progetto senza alcun atto amministrativo o bando di individuazione di dette figure professionali. L'unica risposta del Dott. Ragno è stata solo quella di colpevolizzare il precedente Direttore Generale. A questo punto chiedo di sapere se risponde a verità che non solo nessun provvedimento ha assunto in favore dell'ARIF anche contro il Funzionario responsabile del progetto con quattro somministrati a lui vicini (figlio, nuora, figlioccia, cognato), senza parlare degli altri funzionari ARIF ormai noti e ex segretaria del precedente D.G interessati all'inserimento di parenti. Nel più classico solco di quel modo di far politica che sta distruggendo il nostro Sud".
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