protesta scuola
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Scuola e Lavoro

Si allarga il fronte del No contro il ddl sulla scuola

Il Comitato Scuola Bene Comune protesta contro la fiducia posta dal Governo

Perchè si scrive scuola ma si legge democrazia.

Mentre a Gravina il no alla riforma varata dal governo Renzi è arrivato con un consiglio comunale monotematico ad Altamura è il Comitato ScuolaBeneComune a battere i pugni sul tavolo confermando la propria contrarietà al piano di revisione del sistema scolastico italiano. Una contrarietà inasprita anche dalla possibilità che il prossimo 25 giugno quando il decreto arriverà all'esame dell'Aula, il governo decida di porre la fiducia "condannando fermamente il ricatto sull'assunzione dei precari".
"Il Governo Renzi vorrebbe approvare con voto di fiducia il DDL sulla cosiddetta "Buona Scuola" nonostante la ferma e generale opposizione del mondo della scuola, della società civile, dei sindacati, di numerosi intellettuali e giuristi, nonché di esponenti politici appartenenti allo stesso PD e di enti locali che deliberano contro il ddl "sfascia scuola". Il voto di fiducia è un atto autoritario ed antidemocratico, anche perché una simile riforma della scuola non era nei punti programmatici dei partiti al governo. Il netto calo di consensi registrato dal PD nelle ultime tornate elettorali è anche la conseguenza di questa mortificazione della democrazia partecipata".

"L'ipotesi di fiducia – continua la nota - si accompagna all'ignobile ricatto sull'assunzione dei precari oltre i 36 mesi di servizio, che per la Corte di giustizia dell'Unione europea, che hanno il diritto di essere assunti. A questo proposito è significativo che la Corte Costituzionale abbia rinviato l'udienza che con tutta probabilità avrebbe confermato il giudizio della Corte europea. Tale rinvio, è un regalo a Renzi".
In tutto il Paese non si ferma la mobilitazione contro il Governo nella speranza che prima o poi vengano accolte le richieste del mondo della scuola.
"Con la scuola è in ballo il futuro del paese sotto ogni aspetto (culturale, economico e soprattutto democratico). Un disegno di legge che privatizza la formazione, cancella la libertà di insegnamento, favorisce il clientelismo e annulla la partecipazione democratica, segnerà per sempre il nostro paese".
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