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Eventi e cultura

Giornate dello Slow Food, un bilancio positivo

Il messaggio: "tornare alla terra, tornare al cibo agricolo. Puntare sulla biodiversità, identità e territorio

Tornare alla terra, tornare al cibo agricolo. È il messaggio lanciato nella settimana dello Slow Food ad Altamura, a cura della Condotta delle Murge. L'evento è stato inserito nella rassegna ItineraMurgia del GAL Terre di Murgia. Il bilancio è molto positivo e le Giornate dello Slow Food sono state dense di appuntamenti e di contenuti. Biodiversità, identità e territorio, le parole chiave.

Con la campagna "Arrivano i Gialli" della Anfosc (Associazione Nazionale Formaggi sotto il cielo) si è voluto ribadire che i formaggi degli animali che si nutrono nei pascoli primaverili sono più salutari, maggiormente ricchi di tenori di betacarotene (precursore della Vit. A) e di profumi, espressi proprio da quelle molecole odorose (i "terpeni") di cui si caricano i pascoli e che mirabilmente vengono trasferiti al latte ed ai suoi sontusi formaggi che con questo latte vengono creati. Nella prima Conferenza nazionale sul Germoplasma, con autorevoli relatori, è stato lanciato un grido d'allarme sulla perdita di valore delle produzioni identitarie fino ad arrivare ad autentici paradossi come quello delle angurie: in Puglia, terra vocata, arriva addirittura il prodotto dalla Costa Rica. Le cattive abitudini alimentari sono oramai consuete, secondo lo Slow Food. Il non voler rinunciare alle ciliegie "di Natale" provenienti dal Cile o alla solita batteria di frutta tropicale, di fragole a gennaio e di funghi ad agosto si traduce in qualcosa di diseducativo.

Slow Food sostiene le produzioni di vicinato e di quelle comunità del cibo che, virtuosamente, si scambiano i loro saperi ed i loro prodotti. Ecco infatti spiegata nella piazza del Gusto la compresenza di produttori di birra agricola locale e di Bari; di maestri norcini della adiacente Murgia carsica; di allevatori di maiali "felici"; di casari dell'Alta Murgia e gli incontri tra allevatori di vacche "felici" dell'Alta Irpinia, della Sila Crotonese e della vicina collina Santermana; di pastai capaci di generare nello show cooking profumi del frumento "Senatore Cappelli" e ortaggi locali… E poi il miele, l'Olio Extra Vergine di Oliva, i legumi... Un vero Mercato della Terra, come quelli che nelle città metropolitane servono alla rivitalizzazione della memoria "rurale" popolare, ormai svanita e ridotta ad utility per le consuete gite fuori porta. Il cibo è tornato così ad essere l'autentica spia ambientale ed identitaria, sia dove questa esiste, sia dove la stessa è trapassata con le conseguenti derive modaiole di improbabili chefs e gastronomi rampanti. Per questo lo Slow Food Condotta delle Murge promuove una nuova "educazione" al cibo e lo fa partendo dalle scuole. Fiore all'occhiello è il progetto "Orto in Condotta contro gli sprechi" che ha visto protagonisti i bambini del 3° circolo didattico Roncalli di Altamura che si sono cimentati all'Istituto Alberghiero in un laboratorio di cucina con gli scarti di cibo. Lo spreco che diventa risorsa come virtù e ispirazione per le nuove generazioni: le polpette di pane avanzato, le polpette con la carne del brodo del giorno precedente ("picchiapò"), ecc. Nella loro scuola, nel triennio passsato, i bambini si sono già trasformati in "ortolani" ed hanno curato un terreno piantando prodotti della terra come ortaggi, legumi e cereali oltre che alberi da frutta.

Un altro allarme è stato lanciato per l'olio extravergine d'oliva ed è stato letto il manifesto ufficiale di Slow Food. A consuntivo il coordinatore della Condotta delle Murge di Slow Food, Michele Polignieri, intende rivolgere un ringraziamento a tutti coloro che hanno partecipato, in primis al GAL Terre di Murgia (nelle persone del presidente Vito Dibenedetto e del direttore Pasquale Lorusso per il valido apporto organizzativo con la manifestazione "ItineraMurgia" ed a Pietro Ciccimarra e Francesca Cecca dello staff), all'Accademia dei Georgofili di Firenze, all'Anfosc, all'Associazione salvaguardia Ambiente di Altamura, e agli sponsor che hanno consentito e sostenuto questo sforzo organizzativo, enorme per le deboli braccia di una organizzazione no profit.
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