militari
militari
Territorio

Esercitazioni militari sull'Alta Murgia

Una lettera aperta del presidente dell'Ente Parco. "Le aree naturali protette vanno difese"

È il presidente dell'Ente Parco che scrive una lettera aperta sulla questione delle esercitazioni militari in area parco. Ricordando che ben 50 anni fa, veniva ordinato lo smantellamento delle basi di missili a testata nucleare IRBM "Jupiter" installate nel nostro territorio nel pieno della guerra fredda, precisa che l'Alta Murgia tutt'oggi continua ad ospitare gli scheletri di cemento di alcune di esse.

"Nella primavera 2013 – si legge nella missiva - il Parco è stato sede di un'esercitazione militare, per molto tempo "a fuoco", durata diverse settimane, che ha visto lo spiegamento di ingenti mezzi e di circa 3.000 soldati, con l'impiego di notevoli risorse finanziarie e logistiche. L'esercitazione si è svolta in un periodo molto delicato per gli equilibri ecologici che si instaurano nelle fasi biologicamente significative quali quelle della riproduzione e dell'allevamento della prole della fauna selvatica e della ripresa del periodo vegetativo della flora del Parco. Ha inoltre determinato spiacevoli conseguenze per la fruizione del Parco: numerosi visitatori sono stati impossibilitati ad accedere a luoghi di interesse naturalistico, archeologico e paesaggistico a causa della presenza di militari impegnati sul campo che, per ovvi motivi di sicurezza, hanno precluso gli accessi sulle strade carrabili. Ed ancora, il disturbo arrecato alle attività economiche agro-zootecniche nel Parco, con perdita di reddito ed implicazioni anche a lungo termine per allevamenti costretti a spostarsi ovvero a restare immobilizzati sotto i tiri incrociati di artiglieria, ci viene confermato da continue denunce di chi nel Parco opera e vive. Riteniamo che la presenza dei poligoni di esercitazione delle Forze Armate nel Parco sia incompatibile con le sue finalità e riteniamo, altresì, che sia necessario individuare aree alternative per lo svolgimento di tali attività al di fuori delle aree naturali protette in tutto il territorio nazionale. Questo giudizio, espresso nel pieno riconoscimento del lavoro quotidiano delle Forze Armate, non è maturato per l'occasione ed è stato ribadito nel corso dell'ultima riunione della Comunità del Parco (l'Assemblea degli Enti territoriali che afferiscono al Parco) alla presenza dei rappresentanti della Regione Puglia, delle Province Bari e BAT, dei 13 Comuni e dei Parlamentari del territorio del Parco".

"A seguito di tale riflessione, - continua il Presidente - la stessa Comunità, presieduta dal Presidente della Provincia di Bari, Francesco Schittulli, ha posto in essere una serie di iniziative politiche su più livelli, dalle Amministrazioni comunali al Parlamento, incaricando il sottoscritto ed alcuni suoi componenti di chiedere specifici incontri ed audizioni. In particolare è stato deciso di chiedere un'audizione al Comitato Misto Paritetico (Co.Mi.Pa.) Forze Armate-Regione Puglia che, tra i suoi componenti, non prevede quello dell'area naturale protetta interessata da servitù militari e da poligoni addestrativi. In quella sede, e preliminarmente nelle Commissioni consiliari permanenti del Consiglio Regionale pugliese, intendiamo porre con forza quanto finora detto a partire dalle esercitazioni programmate per il secondo semestre di quest'anno sulle quali si dovrà esprimere in modo vincolante il Co.Mi.Pa. Ma non basta. Intendiamo farci promotori e sostenitori di iniziative che coinvolgano tutte le aree naturali protette del Paese affinché possano essere "liberate" dalle servitù militari e dai poligoni addestrativi che mettono a rischio la biodiversità, gli ecosistemi ed un'economia sostenibile fondata su turismo ed agro-zootecnia qualificati. Utilizzeremo tutti gli strumenti che le attuali norme ci assegnano e riteniamo importante avviare un percorso partecipato arricchito dalle proposte dell'opinione pubblica e dei cittadini, memori delle iniziative già messe in campo sul nostro territorio fin dagli anni '80 con le marce per la pace organizzate dai Comitati Alta Murgia, forti di una convinzione: le aree naturali protette rappresentano un patrimonio unico per il nostro pianeta e per il genere umano e vanno difese per il bene delle future generazioni coinvolgendo – senza distinzioni ideologiche o localistiche - le istituzioni, l'associazionismo e la società civile".
© 2001-2024 Edilife. Tutti i diritti riservati. Nessuna parte di questo sito può essere riprodotta senza il permesso scritto dell'editore. Tecnologia: GoCity Urban Platform.
AltamuraLife funziona grazie ai messaggi pubblicitari che stai bloccandoPer mantenere questo sito gratuito ti chiediamo disattivare il tuo AdBlock. Grazie.