Ospedale della Murgia
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Territorio

Che fine ha fatto l'ospedale della Murgia?

L'apertura era stata fissata per "i primissimi mesi del 2013". E l'Udc Longo attacca: "Solo promesse"

Ci sono i primi. E poi i primissimi, che a rigor di logica (e di grammatica) dovrebbero venire prima dei primi. Eppure, l'ospedale che non ha fortuna non ha visto la luce nè negli uni, nè tantomeno negli altri. E resta ancora chiuso. Per quanto, non si sa.

Avrebbe dovuto aprire i battenti "entro i primissimi mesi del 2013: tanto il dottor Colasanto quanto la direzione lavori hanno assicurato che entro quella data taglieremo il nastro", annunciava il consigliere regionale Michele Ventricelli appena il 7 novembre scorso, in coda all'ennesimo sopralluogo tra le corsie dell'ospedale della Murgia (nella foto, immagine di repertorio, ndr), destinato ad assorbire il già smantellato (troppo in fretta?) nosocomio gravinese e l'ancora attivo "Umberto I" di Altamura. "Ma se succede un cataclisma tra Gravina e Altamura nei prossimi mesi, non sarà certo colpa nostra se ritarderemo l'apertura", precisava prudente Ventricelli, stretto in mezzo agli altri sodali della visita di gruppo, tra i quali il direttore generale dell'Asl, Domenico Colasanto, ed il primo cittadino gravinese Alesio Valente.

Sono passate 22 settimane. Sono volati via i primissimi, ed anche i primi, mesi del 2013. Ma sebbene di cataclismi, per fortuna e con gli scongiuri del caso, non si sia avuto segno, la Murgia non ha ancora il suo ospedale. Si litiga tutt'al più (ma forse neanche in questo caso con convinzione) sul nome, discutendo se sia giusto soccombere al blitz degli altamurani, che facendo blocco in Consiglio regionale, e forti di una delibera dell'azienda sanitaria, sin dal 2010 hanno già scelto Fabio Perinei quale simbolico intestatario della struttura, o se non sia invece il caso di pensare ad un papa, Benedetto XIII, quale espressione del territorio cui l'ospedale guarda. E mentre ci si divide sulla toponomastica (riesumando istintivamente il manuale Cencelli il presidente della Provincia Francesco Schittulli è giunto a proporre, quale lodo per uscire dall'impasse, la proposta di intitolare l'ospedale a Benedetto XIII ed il piazzale a Perinei), resta il fatto: il nosocomio ancora non apre. "La tanto sbandierata apertura del nuovo grande ospedale della Murgia - dice oggi da Bari il consigliere regionale dell'Udc Giuseppe Longo - è rimasta soltanto una grande promessa e, mentre si sono depotenziati gli ospedali di Altamura e Gravina e chiuso quello di Santeramo, si spende quasi un milione di euro per adeguare l'"Umberto I" altamurano alle norme antincendio. Lavori necessari, ma che hanno il sapore della beffa perchè i cittadini aspettavano l'apertura della grande struttura". La cui storia inizia nel 1990, quando ne viene deliberata la costruzione: nelle previsioni iniziali, tre lotti dai quali tirar su due edifici gemelli da sette piani e uno centrale da cinque per 300 posti letto. Nel giro di tre anni arrivano i fondi: 8 miliardi di lire, giusto per cominciare. Poi altri 53. Nel 1996 la Regione assegna altri 30 miliardi, ed il conto sale a 91. Nel 1997 viene messo a bando il primo lotto: sarà completato 7 anni più tardi.

Nel frattempo, in Puglia e nel resto del mondo sono cambiate un pò di cose: il presidente della Regione è diventato Nichi Vendola e la lira è uscita dal mercato, soppiantata dall'euro. Quello dei cui colori si vestono i nuovi finanziamenti, quasi 24 milioni, che nel 2004 vengono concessi mentre partono i lavori del secondo lotto. Per quelli del terzo, bisognerà attendere il 2008. E poi soldi, altri soldi, compresi i 10 milioni che nel 2010 la giunta regionale è costretta ad investire per assicurare la manutenzione dell'ospedale in perenne costruzione: il tempo passa, la pioggia cade, il vento soffia ed anche l'edificio ne risente. Ma non è l'unica grana: quando la prima pietra viene posata, nel 1990, sono in vigore leggi che decenni dopo non sono più le stesse, mentre altre nuove si impongono, ad esempio nel campo della prevenzione dei terremoti. Ed alla Regione tocca mettere mano al portafogli, ad esempio, anche per l'adeguamento sismico e antincendio: via altri 8 milioni e mezzo. E' tutto? Non proprio: servono ovviamente forniture ed arredi. Circa 10 milioni. In mezzo, tante altre piccole grandi questioni: gli intoppi burocratici, che non mancano mai. Le varianti, e le varianti alle varianti, per rimediare agli inconvenienti in corso d'opera. I grattacapi sui terreni espropriati. E l'accesso sicuro alla superstrada, che ancora non c'è.

Per fortuna, però, da qualche giorno è arrivato il gas. Servirà a tenere accesa la fiammella della speranza. Perchè l'ospedale della Murgia, costi quel che costi, entrerà presto in funzione. O no?
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