emergenza cinghiali parco alta murgia
emergenza cinghiali parco alta murgia
Territorio

Adottare misure urgenti contro le incursioni dei cinghiali

Gravi danni per le aziende agricole

Si torna a parlare di emergenza cinghiali. Perché sono oramai quotidiane le incursioni di branchi di cinghiali nei terreni agricoli dell'Alta Murgia così come sono tanti gli avvistamenti di animali nelle zone antropizzate che determinano rilevanti danni e difficoltà sia per le aziende agricole e zootecniche della zona, che per turisti, escursionisti e automobilisti che la frequentano o attraversano, nonché per la fauna e la flora tipiche del territorio murgiano.
Sino ad ora le azioni intraprese e gli atti adottati non sono stati sufficienti per risolvere o arginare in tempi brevi un fenomeno che determina una situazione di grandissima difficoltà e preoccupazione, specie per gli operatori agricoli, costretti da anni a constatare la distruzione dei campi a causa di questi animali (in particolare, le colture di leguminose). Quotidiane sono ormai le segnalazioni di incursioni e gravi danni nei campi coltivati. Una condizione che mette seriamente a rischio il lavoro e il reddito di tante aziende agricole del territorio murgiano.

Preso atto delle difficoltà normative, parte dal consigliere regionale Enzo Colonna l'invito rivolto a Regione e Parco Nazionale dell'Alta Murgia, affinché predispongano e mettano in esecuzione rapidamente un piano straordinario e massiccio finalizzato alla cattura e al confinamento di questi animali.

Sono poi necessarie ulteriori azioni coordinate tra le strutture regionali e del Parco Nazionale, gli altri Enti del territorio (ASL, Comuni, Ambiti Territoriali Caccia, ecc.) e le aziende agricole e zootecniche per arginare tale problema e ripristinare l'equilibrio biologico, ricorrendo magari sia a tecniche dirette di controllo sistematico della popolazione degli ungulati, sia a soluzioni preventive, quali, ad esempio, l'apposizione di recinzioni munite di dissuasori e la predisposizione, ove possibile, di colture 'a perdere' (destinate esclusivamente all'utilizzo da parte del cinghiale), il c.d. 'foraggiamento dissuasivo' e la collocazione di abbeveratoi in prossimità delle aree boscate frequentate dai cinghiali, in modo tale da ridurre i fenomeni di migrazione dei branchi alla ricerca di cibo e acqua.
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