Antonio Santeramo
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La città

Short list: è ora di fare chiarezza

L'associazione "Passarelli" punta il dito contro la dirigenza. In preparazione le richieste da protocollare

Short list: è giunta l'ora di far chiarezza. È l'obiettivo dell'associazione degli avvocati e praticanti di Altamura "Santoro Passarelli" con presidente Antonio Santeramo (in foto).

Il gruppo è intenzionato a porre una lente di ingrandimento su tutta la questione scandita non solo dagli ultimi sviluppi, ma anche da un passato che "non ha favorito le figure professionali locali". Sarà messo tutto nero su bianco. In questi giorni, infatti, l'associazione provvederà a protocollare presso gli uffici comunali un documento con specifiche richieste. Il tema riguarda la formazione di un elenco di avvocati cui attingere per l'eventuale affidamento esterno di incarichi legali qualora il servizio di avvocatura interno al Comune, seguito dal dott. Bonelli, risulti in sovraccarico.

Dal Palazzo di città, nello scorso gennaio, si è dato il via alla pubblicazione del bando. Ma immediato fu lo spuntare del criterio della discrezionalità, giacché tra i requisiti enumerati nell'avviso, erano richieste specifiche competenze che escludevano a priori i giovani professionisti. E il dato messo maggiormente in discussione da quasi tutta la fascia dell'avvocatura locale riguarda il criterio di affidamento degli incarichi dettato nel documento: "intuitu personae", cioè a fiducia. Fiducia di chi? Perché stilare un elenco se, tra l'altro, viene ribadito nell'avviso che "l'Ente si riserva comunque la facoltà di scegliere altri professionisti non iscritti nell'elenco". Già l'Angla (associazione giovani legali) aveva avanzato una proposta per facilitare l'iscrizione alla lista ai giovani avvocati altamurani per incarichi relativi ai giudizi vertenti sulle opposizioni alle sanzioni, per il cui patrocinio il Comando di Polizia Municipale della Città di Altamura, pur nella conclamata insufficienza d'organico, destina proprie unità.

E adesso si aggiunge l'associazione "Passarelli" che non ci sta alle regole dettate. Il malcontento parte dalla mancata possibilità di accedere agli atti per verificare gli affidamenti di incarichi negli ultimi anni. "Secondo indiscrezioni – dichiara Antonio Santeramo – risulterebbero numerosi gli incarichi affidati a studi legali di città limitrofe, come Bari per esempio. Perché non agevolare le professionalità di Altamura? Quale il criterio adottato dalla dirigenza?". Nel documento da protocollare, l'associazione richiederà, tra i diversi punti, la facoltà, estesa anche all'Agla, di porre un "occhio vigile" sugli affidamenti degli incarichi e, inoltre, la formazione di un elenco che non abbia differenziazione di categoria, ma che si basi su un criterio dettato dal curriculum vitae.

Capitolo a parte, ma altrettanto ponderoso, concerne il disciplinare di incarico di professione, un atto che determina gli importi da corrispondere ai legali per ogni causa affrontata. Anche su questo tema, le ombre sono molte, tanto che l'associazione chiederà un perfezionamento del documento con l'adozione dei parametri da mettere al vaglio del Consiglio nazionale forense. E sarà chiesta anche contezza di quanto speso fino ad oggi. Secondo quanto afferma l'avvocato, l'intero settore dell'avvocatura, affidato al dirigente del I Settore AA. GG. E Personale Berardino Galeota, costituisce una sezione che, col suo bilancio, grava sulle spese comunali e necessita di un'analisi approfondita.

Insomma, tutto va rivisto. Intanto da parte del Comune non giunge alcuna risposta: nessuna lista pubblicata, né alcuna comunicazione circa il da farsi in merito alle numerose e impellenti richieste degli avvocati di Altamura.
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