masseria alta murgia
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Territorio

Masseria dell'Alta Murgia, il ritorno di una struttura ricettiva?

L'Associazione Antiracket di Molfetta presenta un progetto. Un atto di indirizzo della giunta comunale

Arriva dalla giunta comunale un atto di indirizzo che riguarda il mutamento di destinazione dell' "Antica Masseria dell'Alta Murgia", un bene sequestrato e confiscato dalla "Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata" ai danni del sig. Saverio Sorangelo e non ancora entrato in possesso del Comune di Altamura.

Da tempo e a lungo si è discusso sul da farsi del compendio immobiliare. Risale a marzo 2012 una nota a firma del sindaco Mario Stacca con cui si manifestava l'interesse all'utilizzazione del bene come scuola alberghiera, destinandolo dunque a finalità didattiche e formative in partnership con la Provincia di Bari e con l'Istituto professionale alberghiero di Altamura. Ma il provvedimento di destinazione non ha trovato l'ok della Provincia di Bari, così come è dichiarato in una comunicazione, datata 13 settembre 2012, da parte del Sindaco alla Prefettura di Bari e alla stessa Agenzia nazionale. Né era stato ben visto dagli ex lavoratori della struttura ricettiva che per due anni non hanno ricevuto gli stipendi e che hanno passato amare stagioni perché catapultati all'improvviso nella realtà della disoccupazione, a seguito di una cattiva gestione affidata al maestro Vissani.

Una scuola alberghiera, secondo le voci degli interessati, non avrebbe salvato le famiglie degli ex dipendenti. Intanto lo scorrere del tempo era scandito da uno stridente silenzio da parte delle istituzioni. La Regione dopo l'irremovibile "niet!" ad avviare le pratiche per l'"adozione" dell'Antica Masseria dell'Alta Murgia, ha abbandonato completamente la scena.

Che fare dunque degli oltre 66mila metri quadri in contrada Greciulli? Un'ipotesi , tra l'altro già avanzata dall'associazione culturale "Amici della Masseria dell'Alta Murgia" costituitasi lo scorso agosto e che raccoglie gli stessi ex dipendenti, è stata poi tracciata durante il tavolo tecnico tenutosi a fine settembre scorso. E ora un ulteriore passo è compiuto dall'Associazione provinciale Antiracket Antimafia di Molfetta che ha presentato un progetto di gestione con cui intende svolgere l'originaria attività commerciale mediante una costituenda cooperativa costituita dagli ex dipendenti della struttura.

La palla, dunque, passa all'Associazione molfettese, salvo l'espletamento burocratico che, come si legge nell'atto di indirizzo, dovrebbe notificare, assieme al mutamento di destinazione del bene, anche l'obbligo di custodia, vigilanza e assicurazione della struttura esclusivamente a carico dell'Associazione assegnataria, declinando l'Ente di ogni responsabilità e costi maturati fino al trasferimento e consegna del bene al Comune.
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