Le orme dei dinosauri in buone condizioni?

"Le orme sono in buone condizioni. Vengono monitorate continuamente". Sono le parole della dott.ssa Francesca Radini, responsabile del Centro operativo per l'Archeologia- Bari, in riferimento alle impronte della Cava dei dinosauri di Altamura, un sito scoperto nel 1999, attualmente non fruibile.

Le orme risalgono al periodo Cretacico superiore, sono collocabili precisamente fra gli 83,5 e gli 85,8 milioni di anni fa e si trovano in località Pontrelli. La paleosuperficie che le raccoglie è costituita da un unico strato di circa 15.000 metri quadri. Gli studiosi stimano la presenza di un numero di orme a profondità variabile che va dalle 25.000 alle 30.000. Un patrimonio unico al mondo che ancora oggi, a quattordici anni dalla sua scoperta, resta imprigionato in un rimpallo tra la proprietà, che in controdeduzione alla stima di 500mila euro ha chiesto 8milioni di euro, e la Soprintendenza.

Ai cittadini e ai visitatori che si recano sul sito per conoscere un prezioso pezzo di storia resta lo scenario triste di un cancello chiuso che ne vieta l'ingresso. All'interno, orme abbandonate ed esposte alle intemperie. Unanime appaiono le considerazioni degli studiosi in merito alla tutela e conservazione delle impronte: urge un intervento. Ma la voce della dott.ssa Radina sembra uscire dal coro. Parla di "buone condizioni" e di "continuo monitoraggio" delle orme.

Di fronte a tali dichiarazioni, i membri del Movimento culturale Spiragli, che rispecchia nel manifesto "Cava Pontrelli Libera" la sua ragion d'essere, hanno di tutto tono alzato la propria indignazione. E chiedono con una petizione pubblica le dimissioni della Radina. Hanno anche aperto un gruppo sul social network Facebook che raccoglie il malcontento di chi ha sposato la causa Pontrelli.

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