Disoccupazione
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La città

Emergenza casa, cresce il numero di famiglie in cerca di un tetto

Il Comune chiede intervento alla Protezione civile, ma negativa è la risposta. "Non ricade nelle competenze del Dipartimento"

Continua a farsi sentire prepotentemente la morsa della crisi economica in città sfociata in un numero sempre più crescente di persone senza lavoro. Molte le famiglie altamurane che si ritrovano senza casa a seguito di provvedimenti esecutivi di sfratto. Sono persone che si appellano alla politica, partendo da quella locale.

In questi giorni il comitato dei "Disoccupati di Altamura" sta diffondendo una nota di sensibilizzazione e di richiesta di intervento da parte delle istituzioni. "Vergogna! Dimettettevi!" è il messaggio primo rivolto ai politici del nostro Comune. Si lamenta la mancata assegnazione di case di proprietà comunale alle famiglie che non hanno un tetto per ripararsi dal freddo nelle notti. E accade che qualcuno, per disperazione, occupi senza autorizzazioni locali comunali inagibili. La famiglia Artellis, per esempio (seguendo le orme dei coniugi Laterza che nel mese di febbraio fecero ingresso in case dismesse), la scorsa sera, ha tentato di utilizzare un appartamento in stato di abbandono. Dietro intervento degli agenti di Polizia, la famiglia ha dovuto lasciare il luogo.

L'amministrazione, d'altro canto, nulla o poco può fare, limitata dalla sfera normativa e da quella finanziaria. Il 27 marzo, il sindaco Mario Stacca ha sollecitato, per far fronte all'emergenza, la Protezione civile nazionale e regionale a mettere a disposizione moduli abitativi. Ma la palla è stata rispedita al mittente con una nota di specificazione nella quale il capo del Dipartimento nazionale, Franco Gabrielli, dichiara che l'intervento sarebbe "legittimato unicamente a seguito di delibera dello stato di emergenza da parte del Governo, sulla base di specifica e dettagliata richiesta della Regione interessata, al verificarsi di calamità naturali o connesse con l'attività dell'uomo". E dal Servizio di Protezione civile regionale, una risposta ancor più netta: quanto richiesto non ricade nelle competenze del compartimento che, per altro, non dispone di moduli abitativi. Come dire: "ma che c'entra la Protezione civile?".

Insomma, le risposte vanno cercate altrove. Intanto, una mozione presentata in seno al Consiglio comunale del 27 marzo, i cui punti sono stati messi all'attenzione del presidente dell'Ente Parco, Cesare Veronico, da parte del consigliere comunale Enzo Colonna, mira all'impiego di disoccupati negli interventi comunali di risanamento e bonifica di aree pubbliche periferiche ed extraurbane finanziati con i fondi ecotassa messi a disposizione dalla Regione Puglia per un totale di 60.000 euro (di cui 18.000 di cofinanziamento comunale e 42.000 euro di finanziamento regionale). E ancora: di concerto con l'Ente Parco, predisposizione di un Piano di presidio e osservazione del territorio della Murgia finalizzato a prevenire gli incendi e lo smaltimento illegale di rifiuti, in cui impegnare disoccupati, con funzioni di osservazione del territorio e di allerta delle autorità e del personale con competenza specifica (vigili del fuoco, protezione civile, corpo forestale, polizia giudiziaria, ecc.)".
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