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Territorio

Ad ottobre una marcia per la pace nell'area Parco

Il messaggio: "No alle esercitazioni militari". Un invito esteso a tutte le realtà associazionistiche dell'Italia

È in corso l'organizzazione di una "Marcia per la pace e il rispetto dei viventi" da parte del Movimento Nonviolento-Puglia in risposta alle esercitazioni militari che negli ultimi mesi si sono svolte nell'area del Parco nazionale della Murgia, segnalate dal presidente dell'Ente, Cesare Veronico. La marcia, che probabilmente avrà luogo nel mese di ottobre, porta con sé l'eco di un chiaro messaggio: "No alle esercitazioni militari nel nostro parco". L'invito è stato esteso a tutte le realtà associazionistiche del territorio nazionale ed è stato accolto prontamente da tante, come "Tavola della pace" o WWF Puglia.

Si tratta di un ribattezzare la "Marcia per la pace e la fratellanza dei popoli", spiega Gabriella Falcicchio, referente pugliese del Movimento, voluta nel 1961 da Aldo Capitini. Il punto di partenza per una riflessione su quanto accade nella zona parco muove dalla necessità di difendere l'ambiente e la biodiversità offerta dall'area. Al contrario, le esercitazioni militari, secondo il pensiero di Falcicchio, mettono a repentaglio l'integrità e la bellezza della flora e della fauna locale ed impediscono la fruizione e la contemplazione alla comunità.

"Con l'annuncio di questa Marcia – continua la dott.ssa - vogliamo affermare che difendere la Patria deve poter dire anche questo: la tutela dell'ecosistema e il rispetto dei viventi che vi abitano. E vorremmo dirlo non contro le Forze Armate, ma con loro. Perché siamo convinti che anche a coloro che partecipano a tali esercitazioni, piace pensare, come a noi, ad un parco in cui si possa camminare senza sentire nemmeno in lontananza l'artiglieria, dove gli uccelli possano nidificare senza timore dei carri armati, senza dover volare via per gli spari e le esplosioni, dove i bambini in gita scolastica possano muoversi liberamente sulla loro terra senza veder fermare il loro pulmino da un filo spinato".

Una risposta di gradimento dell'iniziativa è giunta dal presidente Veronico. È possibile seguire l'iter organizzativo chiedendo info al seguente indirizzo: parcoinpace@gmail.com o leggendo post di aggiornamento nella pagina facebook del gruppo.

Intanto, i deputati pugliesi Liliana Ventricelli, Francesco Cariello e Giuseppe D'Ambrosio hanno presentato un'interrogazione ai ministri della Difesa, Mario Mauro, e dell'Ambiente, Andrea Orlando, nella quale si denuncia che le esplosioni militari "hanno un impatto ambientale deleterio per la zona, così come riportato da diversi studi scientifici: le esplosioni prodotte dalle simulazioni di guerra rilasciano nanoparticelle di metalli pesanti nell'aria e sul terreno. Nel Parco nazionale dell'Alta Murgia sono presenti poligoni militari estesi per circa il 30 % del territorio (15.000 ettari) e il loro utilizzo viene stabilito in sede di Comitato misto paritetico tra le autorità militari e i rappresentanti della Regione Puglia". Nell'interrogazione si sostiene "l'urgenza di un piano di riordino delle attuali servitù militari al fine di ridurle, soprattutto nella nostra Regione che da troppi anni è oggetto di uno specifico interesse da parte del Ministero della Difesa per queste attività. Con tale procedura si potrà procedere ad un'intensa attività di bonifica".

Sullo stesso fronte anche Legambiente Puglia, che attraverso una nota diffusa alla stampa esprime il suo pieno sostegno alla proposta di liberare le aree protette dalle servitù militari e dai poligoni, in quanto incompatibili con la tutela della natura e la protezione di specie e habitat presenti nelle aree naturali. I rappresentanti di Legambiente chiedono che sia convocato un tavolo alla presenza dei ministri interessati affinché si dia avvio a una discussione finalizzata a trovare delle soluzioni. "Da sottolineare - continua la nota - che la quasi totalità delle esercitazioni militari si svolgono senza che nessuno informi gli Enti gestori delle aree protette, senza chiedere autorizzazioni che vengono bypassate utilizzando e abusando il ricorso al segreto militare che rivestono queste attività".
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