Eventi e cultura
"Teta e la luna"
Una serata dedicata alla maternità. Le immagini
Altamura - giovedì 27 dicembre 2012
12.02
L'artisticità la respiri nell'aria, la percepisci nel savoir faire di una determinata persona. "L'arte è una condanna. L'artista è un condannato all'instabilità. E' una persona che cambia spesso idea" – dice Donato Emar Laborante, uno dei fondatori di Crepes and Books. L'evento "Teta e la Luna" rientra nel cartellone della manifestazione "Stelle come te, amare le mie parole". La serata è stata dedicata alla maternità, alle donne. La luna è considerata la mamma delle mamme, la protettrice delle donne per eccellenza. Questa è l'interpretazione data alla serata che ha visto protagonista la cantautrice altamurana, Teta Colamonaco.
Dopo aver concluso la tournèe in Irlanda e Inghilterra e dopo aver realizzato un disco con Dylan Carlson, chitarrista di spicco della scena metal americana e amico di spicco di Kurt Cobain, Teta fa ritorno a casa e sceglie di esibirsi in questo posticino dall'emanazione vintage. C'erano pochi posti a sedere, l'atmosfera era molto raccolta, tra i presenti gli affezionati del locale e gli amici di sempre della cantante. Il set è stato piuttosto breve, otto canzoni, Teta ha proposto il suo repertorio personale: niente cover.
"E' l'unico posto dove posso suonare la mia musica, non ha nulla da invidiare a Londra o Brooklyn: c'è gente che sa ascoltare, good vibes" – dice la cantante. Accompagnata da Donato Stolfa, al basso. Anche questa volta, come generalmente accade durante le sue esibizioni, mostra poca propensione al dialogo con la stampa, pare sempre piuttosto intimidita dalla presenza del pubblico, non esagera mai nei modi e propone i suoi pezzi con una voce fioca, a ricordare quasi una bambina. Quando canta inclina la testa verso il cuore, quasi a voler raccontare a se stessa, a voler placare la sua anima. Capelli lunghissimi, castani, le coprono sempre il volto e poche volte riusciamo a vederla bene in viso. E' presa dalla sua chitarra e non è chiaro se per lei è un aiuto o un accompagnamento; quello che sappiamo di certo è che senza non canta mai, o quasi.
Tra i prossimi eventi in cui vedremo protagonista Teta, ricordiamo il 31 dicembre prossimo a Borgo Egnazia, dove proporrà cover di Billy Holiday.
(A cura di Annalisa Colavito)
Dopo aver concluso la tournèe in Irlanda e Inghilterra e dopo aver realizzato un disco con Dylan Carlson, chitarrista di spicco della scena metal americana e amico di spicco di Kurt Cobain, Teta fa ritorno a casa e sceglie di esibirsi in questo posticino dall'emanazione vintage. C'erano pochi posti a sedere, l'atmosfera era molto raccolta, tra i presenti gli affezionati del locale e gli amici di sempre della cantante. Il set è stato piuttosto breve, otto canzoni, Teta ha proposto il suo repertorio personale: niente cover.
"E' l'unico posto dove posso suonare la mia musica, non ha nulla da invidiare a Londra o Brooklyn: c'è gente che sa ascoltare, good vibes" – dice la cantante. Accompagnata da Donato Stolfa, al basso. Anche questa volta, come generalmente accade durante le sue esibizioni, mostra poca propensione al dialogo con la stampa, pare sempre piuttosto intimidita dalla presenza del pubblico, non esagera mai nei modi e propone i suoi pezzi con una voce fioca, a ricordare quasi una bambina. Quando canta inclina la testa verso il cuore, quasi a voler raccontare a se stessa, a voler placare la sua anima. Capelli lunghissimi, castani, le coprono sempre il volto e poche volte riusciamo a vederla bene in viso. E' presa dalla sua chitarra e non è chiaro se per lei è un aiuto o un accompagnamento; quello che sappiamo di certo è che senza non canta mai, o quasi.
Tra i prossimi eventi in cui vedremo protagonista Teta, ricordiamo il 31 dicembre prossimo a Borgo Egnazia, dove proporrà cover di Billy Holiday.
(A cura di Annalisa Colavito)
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