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Territorio

Disoccupazione al 19% in Puglia, aumenta il ricorso agli ammortizzatori sociali

I dati dall'Osservatorio del Mercato del Lavoro

L'assessore al Lavoro, Leo Caroli, ha presentato in conferenza stampa nella mattinata di venerdì, il Report dell'Osservatorio del Mercato del Lavoro.

Un innovativo supporto informatico, spiega l'assessore, ha permesso di incrociare per la prima volta, i dati Istat sulle forze di lavoro, quelle regionali sulle comunicazioni obbligatorie (attivazione e cessazione dei rapporti di lavoro) e, infine, gli altri dell'INPS sugli ammortizzatori sociali: come un paio di occhiali nuovi che consente di mettere a fuoco quello che sta accadendo nella Regione nel campo del lavoro.

Il 2013 è stato un anno nero anche per la Puglia: il tasso di disoccupazione in Puglia è del 19,2%, con 277.000 disoccupati. C'è stata la chiusura di circa 1.000 piccole e medie imprese, circa 4.000 pugliesi emigrati e un Pil procapite al 57% rispetto al centro e al nord Italia. 399.318 sono i nuclei familiari in difficoltà (26% del totale) e 342.000 i Neet, ovvero giovani che non lavorano, non studiano e non sono in formazione.

Alla brusca flessione dell'occupazione nell'ultimo trimestre del 2012 e nel primo del 2013 si è associato un aumento altrettanto rapido del ricorso agli ammortizzatori sociali. Nel 2012 l'aumento complessivo di 6 milioni di ore di cassa integrazione è stato determinato dal saldo tra la crescita di 7 milioni di ore della CIGO, dalla riduzione di 1 milione di CIGS e dalla conferma delle ore di cassa in deroga rispetto all'anno precedente. Alla crescita delle ore di cassa integrazione complessiva hanno contribuito in massima parte le province di Bari e di Taranto, quest'ultima probabilmente a causa della crisi dell'Ilva.

Nonostante tutto, i pugliesi sono riusciti a rispondere a questi dati in maniera positiva e sono tornati ad avere fiducia nel mondo del lavoro, al punto che nel 2013, 48.000 persone che fino all'anno precedente non avevano manifestato l'intenzione di trovare il lavoro, si sono iscritti ai centri per l'impiego. Inoltre nel primo trimestre 2013 in Puglia il saldo tra le attivazioni (235.911) e le cessazioni (168.325) di rapporti di lavoro, è il migliore d'Italia (+67.586); seguono Emilia Romagna (65.000), Lombardia (64.000), Lazio (48.000) e Veneto (27.000).

I bilanci della nostra Regione non sono certo rosei: mancano Piani adeguati per sanità, ambiente, trasporti, agricoltura e per il lavoro si vive alla giornata affrontando di volta in volta le aziende in crisi senza entrare nel merito dei vari settori. Altri dati strabilianti provengono dalla gente che vive direttamente o indirettamente di politica, il 4,6%, e le spese di funzionamento di Consigli e Giunte ammontano a 44,8 milioni di euro (+1,3% rispetto al 2012).

Carolli e tutto l'Osservatorio del Mercato del Lavoro della Regione Puglia sono però speranzosi e fiduciosi. Ci si aspetta un 2014 del tutto diverso e migliore e non tarderanno ad aggiornarci.


(Ha collaborato Erika Perrone)
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