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Territorio

Vendola scrive a Letta

Stop alle esercitazioni militari nel Parco dell’Alta Murgia

E' una lettera accorata quella scritta dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e inviata al presidente del consiglio, Enrico Letta.

Dopo l'appello di Cesare Veronico al ministro della difesa Mario Mauro, giunge quello di Nichi Vendola indirizzato al presidente del consiglio Letta: "Nella primavera scorsa il Parco è stato segnato da esercitazioni a fuoco di entità inusitata tanto che la Comunità del Parco ha affermato il principio di incompatibilità tra servitù militari e finalità delle aree naturali protette", scrive Vendola ricordando che in base a quanto stabilito dal consiglio direttivo di Federparchi, per i siti della rete "Natura 2000" lo Stato e le Regioni "sono obbligati ad adottare misure di gestione e conservazione specifiche".

"Chiediamo che gli Enti preposti siano messi nelle condizioni di operare. Si rende pertanto indispensabile affrancare le aree naturali protette da servitù militari e da poligoni di addestramento che determinano impatti ed incidenze significativi e difficilmente commensurabili" senza contare il fatto che tali attività risultano incompatibili con quelle praticate nel Parco, tutt'altro che militari: "Si è instaurato, nei secoli, un delicato equilibrio tra uomo e natura che sta generando economie verdi fondate sull'agricoltura di qualità e sul turismo sostenibile".

Infine il presidente sottolinea: "Le esercitazioni a fuoco, nella maggior parte dei casi, si svolgono con strumenti obsoleti, secondo modelli strategici e regole di ingaggio assolutamente arcaici che risulterebbero inapplicabili nell'infausta ipotesi di uno scenario bellico" e aggiunge: "In un'epoca di bombe intelligenti l'idea di mettere in scena una guerra di trincea o di simulare un'invasione con mezzi di artiglieria pesante, appare priva di logica e di attualità".

In attesa di una risposta dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, Vendola si auspica che si instauri al più presto un dialogo tra Governo, Forze Armate e gli amministratori delle aree protette, senza "irrigidimenti che andrebbero contro il benessere di tutti gli abitanti delle aree protette del paese, per ridiscutere le modalità di tali esercitazioni e valutarne l'impatto senza pregiudizi e barriere ideologiche".

Ilaria Logruosso
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