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Territorio

Natuzzi, ridotto il numero degli esuberi

Ieri firmato il "Piano Salvaguardia"

Si passa da 1726 esuberi strutturali a 1506. È quanto è stato stabilito ieri a Roma nella trattativa "Natuzzi" che ha visto coinvolte tutte le parti (società, istituzioni locali, ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Invitalia e Organizzazioni sindacali), sotto la supervisione dei ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro. Il Piano è di "Salvaguardia del Polo Italia". Azienda e sindacati hanno richiesto una proroga per un anno dello strumento della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per "Riorganizzazione aziendale", con decorrenza dal 16 ottobre 2013.

L'accordo ha definito la procedura di mobilità avviata il 2 luglio 2013 e ha sancito gli impegni del Ministero dello Sviluppo Economico, Invitalia, Regione Puglia e Basilicata per il raggiungimento degli obiettivi del Piano, la gestione degli esuberi e la reindustrializzazione del distretto del mobile. Nel corso del prossimo quinquennio il Gruppo ha predisposto un piano di investimenti destinati alle aree del marketing e della comunicazione, all'espansione della rete commerciale nei mercati emergenti, all'innovazione del proprio processo logistico-produttivo, alla formazione del personale.

Il Gruppo, inoltre, ha indicato, in pieno accordo con le OO.SS., due azioni parallele: trasferire in Italia, a condizioni di costo sostenibili, le produzioni destinate al brand Leather Editions – una delle linee di prodotto attualmente realizzate nello stabilimento rumeno del Gruppo – per affidarle a società esterne, autonome rispetto a Natuzzi, ma legate alla Società da specifici accordi commerciali; focalizzare sull'affidamento sempre a società esterne al Gruppo – che potrebbero contare sul sostegno agli investimenti da parte del Mise e della Regione Puglia – sia della produzione dei complementi d'arredo, che oggi vengono realizzati fuori dal distretto, sia di quella dei nuovi prodotti previsti dal progetto di estensione della gamma.

Sarà costituita una cabina di regia che vedrà coinvolti società, sindacati, governo, regioni, enti locali e associazioni datoriali, a cui spetterà il compito di supportare e agevolare le iniziative imprenditoriali con tutti gli strumenti necessari a favorirne lo start-up. La cabina di regia dovrà riunirsi con cadenza almeno bimestrale al fine di monitorare lo stato del progetto.
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