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Il nostro olio di oliva potrebbe far crescere l'economia del territorio?

La scorrettezza di alcuni imprenditori

L'agroalimentare è uno dei pochi settori che, qui al sud e nella cittadina di Altamura, "tira", grazie alla crescente domanda di prodotti agroalimentari made in Italy all'estero. Ma a volte imprenditori spregiudicati, desiderosi di vendite e guadagni facili, spacciano prodotti esteri per merce 100% italiana. Gli effetti sono: perdita di immagine del made in Italy, disservizi ai clienti esteri, una corsa dei prezzi al ribasso e quindi danni per chi lavora onestamente e per tutta la comunità.

Non è raro, infatti, che presso le nostre dogane vengano fermati carichi di olio di oliva, di vini italiani e di altri generi alimentari, per cui, a causa dei suddetti problemi, venga richiesta un'eccessiva documentazione che certifichi la provenienza della merce. In caso di documentazione insufficiente, tali carichi potrebbero sostare anche per intere settimane alla dogana finché non verranno forniti i documenti dovuti o addirittura essere rispediti al mittente.

Quindi, un mercato che potrebbe crescere sempre di più all'insegna della qualità, della tecnologia, del rispetto dell'etica e dell'ambiente, viene invece penalizzato oltre che dagli attacchi dei competitor esteri, anche da alcuni imprenditori "poco lungimiranti". Un settore che potrebbe finalmente ridare speranza e vitalità al nostro territorio, viene invece castrato, per il tornaconto di pochi.

Lorenzo Loizzo
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