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Donne, «molto di più che corpi sacrificati e mercificati»

Domani anche ad Altamura si scende in piazza per difendere la dignità femminile. Altre iniziative di Comune e Regione

Marzo è il mese dedicato alla donna, protagonista di conquiste sociali, politiche ed economiche, ma anche vittima di discriminazioni e violenze quotidiane spesso taciute. Lo scorso 6 febbraio è stata celebrata, a livello internazionale, la Giornata per l'abolizione delle mutilazioni genitali femminili. In programma per domani, nelle piazze di tutta Italia, una mobilitazione dal titolo "Se non ora, quando?" (clicca qui per lo spot video ufficiale), che coinvolgerà migliaia di donne. Anche Altamura ha aderito all'iniziativa con un Comitato costituito da libere cittadine e da donne aderenti ad associazioni, partiti e movimenti locali che già da tempo «hanno aperto un confronto pubblico sul legame indissolubile tra soggettività femminile, libertà, diritti e cittadinanza, come indicatori di progresso civile di un intero popolo». Domani 13 febbraio, alle ore 12 (flash mob organizzato dall'associazione AltRamura) ed alle ore 20, le donne di Altamura, «senza simboli di partito o movimento», si riuniranno in piazza Duomo per manifestare il loro disagio.

«L'iniziativa - si legge nella nota del Comitato - risponde alla necessità di una presa di posizione pubblica e decisa nei confronti della miseria politica ed etica che si sta estendendo in Italia. La manifestazione, plurale e trasversale, nata dalla passione politica di alcune, ma dal disagio fortissimo di tutte, auspica la partecipazione di quante/i siano interessati ad interrogarsi sugli attuali modelli dominanti maschili e sui rapporti tra uomini e donne segnati dalla logica della subalternità e della mercificazione. Nel nostro Paese la violenza contro le donne è tuttora ferocemente esercitata tra le mura domestiche, le condizioni di accesso al lavoro sono fortemente discriminanti, gli ostacoli ad un'effettiva partecipazione alla vita politica sono altissimi».

«Non vogliamo che la nostra città resti muta e assente – scrive il Comitato - né che questa sacrosanta rivendicazione rimanga un gesto di poche. Vogliamo che le donne altamurane, casalinghe, occupate in ogni arte e professione, studentesse, precarie, disoccupate, pensionate, possano mostrare il loro fastidio, possano dire il loro "Basta!". La partecipazione è naturalmente aperta anche agli uomini che sentono di condividere i nostri sentimenti. Ricorderemo a tutti che le donne sono molto di più che corpi sacrificati e mercificati, che hanno sorrisi e lacrime vere, che hanno storie autentiche e desideri tanto distanti da quelli che ci vorrebbero affibbiare. E' importante che si ponga un argine a questo dilagare della tendenza alla sottovalutazione o all'aperto disprezzo della dignità femminile».

Anche il Comune di Altamura, in occasione del mese della donna e per iniziativa della Commissione Consiliare Pari Opportunità, intende organizzare, insieme ad associazioni ed enti locali, incontri, meeting e convegni sul tema. Invita, pertanto, associazioni ed enti a presentare proposte entro le ore 12 del 22 febbraio (in allegato, l'avviso e il modello di domanda).

Intanto, lo scorso 7 febbraio, presso la sala stampa della Presidenza regionale, l'assessore al Welfare Elena Gentile ed il presidente dell'Ente Bilaterale Artigianato Puglia (E.B.A.P.) Dario Longo hanno sottoscritto un protocollo d'intesa per dare concretezza ai processi di conciliazione vita-lavoro e per permettere alle donne occupate, dipendenti o imprenditrici, di usufruire di strumenti di flessibilità. La Regione ha messo a disposizione 1.500.00,00 euro, budget che verrà incrementato con il co-finanziamento degli Enti Bilaterali (enti privati costituiti dalle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, in formula paritetica, di una determinata categoria professionale) interessati a prendere parte a questa sperimentazione.

Tale misura permetterà alle donne lavoratrici che intendano ricorrere all'astensione facoltativa per maternità, al part-time per motivi di cura o ai congedi di cura familiare di ottenere un'integrazione al reddito o un'integrazione contributiva previdenziale. In particolare, per le donne occupate nei settori di riferimento degli Enti Bilaterali che aderiranno all'iniziativa, sono previste tre tipologie di integrazione. Le madri in astensione facoltativa potranno fruire di un'integrazione al reddito fino alla concorrenza del 100% dello stesso per un periodo massimo di 8 mesi. Le lavoratrici madri che ricorrono al part-time nei primi tre anni di vita del bambino hanno diritto ad un'integrazione contributiva previdenziale per il versamento del 100% dei contributi. Le lavoratrici in congedo potranno godere di un'integrazione al reddito fino alla concorrenza del 100% dello stesso.





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