Questo mercato non s'ha da spostare

Dopo la pubblicazione da parte di Altamuralife dell'imminente spostamento del mercato settimanale da via Manzoni alla zona stazione per via dei lavori che interesseranno il raccordo con la totale 96 le associazioni di categoria dei venditori ambulanti sono tornate ad attaccare l'amministrazione comunale.
In prima battuta a finire nel mirino dell'Unimpresa Bat è il sindaco di Altamura che ai microfoni di Altamuralife aveva sbugiardato i commercianti dando notizia di ben tre incontri avvenuti a palazzo di città per decidere dove e come spostare le bancarelle del sabato.

"Trovo assolutamente impropria, offensiva, irritante e umiliante l'affermazione del Sindaco di Altamura il quale, in modo generico e populista, accusa le associazioni di aver affermato il falso in un precedente intervento stampa sul tema del trasferimento del mercato settimanale del sabato – sentenzia Savino Montaruli, Presidente UNIMPRESA Area Metropolitana di Bari - Premesso che è stato proprio il sottoscritto ad intervenire sugli Organi di Informazione lamentando di non essere mai stati consultati su questo argomento e che neanche gli Operatori del mercato stesso, concessionari di posteggi, siano mai stati convocati per essere messi a conoscenza degli accadimenti, credo che sia giunto il momento di mettere un punto fermo sulla situazione ed evitare che il Sindaco di Altamura possa andare oltre nelle sue dichiarazioni che, se fossero indirizzate a qualcuno in particolare, egli stesso avrebbe il dovere di chiarire mentre se fossero rivolte a chi, come noi, non siamo mai stati consultati allora per noi diventerebbe sin troppo facile rispondere nelle opportune sedi alle accuse di essere bugiardi".

Il Presidente ha poi aggiunto: "Il Sindaco afferma che il dado sarebbe tratto ma a noi non risulta proprio. Lo scorso lunedì, dopo un serie di contatti telefonici, abbiamo incontrato nella Sala Giunta del comune di Altamura l'Assessore alle Attività Produttive ed abbiamo avuto modo, per la prima volta e solo dopo nostra insistenza, di esplicitare le ragioni della ragionata e fondata contrarietà alla proposta dell'Amministrazione comunale. Abbiamo chiesto ed ottenuto dall'Assessore la possibilità di dialogare con tutti gli operatori del mercato e di presentare nell'arco di dieci giorni la nostra proposta alternativa e ragionevole".
All'incontro oltre ad Unimpresa Bari e Bat ha partecipato anche la rappresentanza di CasAmbulanti, il Comitato degli Ambulanti Italiani.
Ebbene – prosegue Montaruli – il Sindaco faccia nomi e cognomi del soggetto o dei soggetti cui si riferisce perché se il riferimento fosse al sottoscritto autore dell'articolo inviato e poi pubblicato nei giorni scorsi da Altamuralife questo sarebbe inaccettabile in quanto il sottoscritto non ha mai firmato alcun documento nè la sua Organizzazione è mai stata convocata per trattare questo delicato argomento. No oso pensare – ha poi aggiunto il sindacalista – che colleghi abbiano potuto esprimere parere positivo a quella scelta provvisoria e molto discutibile".
La questione, annuncia Montaruli, sarà trattata in una pubblica assemblea che si terrà nel territorio della provincia Bat il prossimo lunedì annunciando che "non è esclusa la decisione di una Class Action collettiva nei confronti del comune di Altamura qualora le proposte che emergeranno dall'Assemblea non dovessero essere tenute in considerazione. Al Sindaco di Altamura – continua Montaruli – voglio consigliare di accertarsi, d'ora innanzi, che i cosiddetti "Rappresentanti" vengano a rappresentare le reali volontà degli Operatori interessati e che abbiano convocato i medesimi in assemblea plenaria e li abbiano sentiti prima di esprimere i loro pareri".
Nel merito della vicenda , invece, Montaruli contesta anche la scelta della zona individuata per trasferire il mercato sostenendo che quella dell'amministrazione comunale sia "una scelta azzardata nella zona stazione" benché i tempi della "provvisorietà" non sono specificati.

"Il Sindaco sia più chiaro e lo faccia convocandoci immediatamente, dando le stesse possibilità a chi gli ha sempre detto di SI". Il sol fatto che noi abbiamo delle nostre posizioni autonome, indipendenti, non servili, razionali, obiettive e spesso contrastanti con la volontà politica non deve consentire a nessuno di escluderci dal tavolo di concertazione".