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Territorio

Pet coke, la questione interessa anche Altamura

A Matera un tavolo tecnico

La questione "pet coke" (petroleum-coke, ossia un rifiuto di lavorazione del petrolio), che sta interessando la vicina Matera, riguarda anche la città di Altamura. Dopo presidi da parte di comitati e cittadini venusiani dinanzi agli stabilimenti dell'azienda Ila Laterizi (ex Valdadige) a Borgo Venusio, dopo cortei ai quali hanno partecipato anche alcuni altamurani (movimento IlGrillaio), si è tenuto un tavolo tecnico a Matera tra il sindaco Adduce, l'assessore all'ambiente, Rocco Rivelli, rappresentanti dell'Ufficio ambiente della Regione Basilicata, dell'Arpab, della Provincia di Matera, dell'Asm, dell'impresa, delle organizzazioni sindacali, della rsu, del comitato dei cittadini di Borgo Venusio e di associazioni come Legambiente, WWF, Brio, Il Grillaio di Altamura.

Rimane sospeso l'uso del petcoke da parte dell'azienda Valdadige fino a quando il processo di revisione dell'Aia in corso non sia terminato e fino a quando non venga stipulato il protocollo d'intesa. Il Sindaco ha, inoltre, garantito la partecipazione del comitato anti-petcoke a tutte le fasi del procedimento in corso. Questo l'esito dell'incontro.

Intanto, anche ad Altamura si cerca di smuovere le acque sul tema. I consiglieri Enzo Colonna, Rosa Melodia e Lello rella, hanno nei giorni scorsi presentato una interpellanza urgente presso gli uffici comunali chiedendo al sindaco di Altamura di verificare la regolarità del procedimento di autorizzazione e di chiedere alla Regione Basilicata di sospendere gli effetti dell'autorizzazione e di procedere al suo riesame.

«Nel caso di piani e programmi soggetti a VAS, - si legge nel documento - di progetti di interventi e di opere sottoposti a VIA di competenza regionale nonché di impianti o parti di essi le cui modalità di esercizio necessitano del provvedimento di autorizzazione integrata ambientale con esclusione di quelli previsti dall'allegato XII, i quali possano avere impatti ambientali rilevanti ovvero effetti ambientali negativi e significativi su regioni confinanti, l'autorità competente è tenuta a darne informazione e ad acquisire i pareri delle autorità competenti di tali regioni, nonché degli enti locali territoriali interessati dagli impatti».

Foto gentilmente concessa dal Comitato cittadini venusiani.
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