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Territorio

Parto indolore e assegni di cura per i non autosufficienti

Importanti novità dalla Regione Puglia

Figura anche la Regione Puglia tra le regioni italiane che garantiscono alle donne la possibilità di scegliere il parto indolore in maniera gratuita. L'assessore al Welfare, Elena Gentile, ha comunicato che "la commissione nazionale Lea, Livelli essenziali di assistenza, ha inserito anche la nostra regione tra quelle che offrono la "partoanalgesia" senza spesa per le neo mamme" contrariamente a quanto avvenuto sino ad oggi poiché il "parto indolore", non rientrando nei livelli essenziali di assistenza, veniva assicurato solo in pochi ospedali con costi a carico delle donne.

"Un'altra battaglia di civiltà fortemente sostenuta dal governo regionale – ha commentato l'assessore Gentile - che ci consentirà anche di ridurre il ricorso al parto cesareo la cui percentuale, anche se in diminuzione, si mantiene al di sopra dei limiti previsti".
E non è tutto.

Sempre dall'assessorato al Welfare fanno sapere che è attivo il nuovo assegno di cura rivolto alle persone non autosufficienti, che sostituisce e comprende sia il vecchio assegno di cura per persone non autosufficienti, sia l'Assistenza Indiretta Personalizzata che erano stati introdotti nel 2010.
A partire dalle ore 12,00 del 24 febbraio è attiva la procedura telematica per la presentazione delle domande da parte delle famiglie interessate, e fino al 30 aprile la procedura sarà riservata esclusivamente ai pazienti affetti dalle patologie individuate come prioritarie nelle linee guida messe a punto dalla Regione. La procedura è a sportello, cioè ciascuna ASL esaminerà le domande in ordine temporale di arrivo, e ammetterà a finanziamento, facendo decorrere il beneficio economico dalla data di presa in carico in UVM. Solo in presenza di eventuali risorse residue, dopo la presa in carico di tutti i pazienti considerati prioritari perché più gravi, allora a partire dal 5 maggio si valuterà in ciascuna ASL la possibilità di aprire le domande anche ad altre gravi condizioni di non autosufficienza.
La nuova procedura, in pratica, prevede un iter semplificato e gestito quasi totalmente dalle Asl. La prima novità è che esisterà un solo assegno di cura che farà sintesi di tutti gli strumenti precedenti ma sarà differenziato per tipologie di beneficiari. Alle persone affette da SLA (sclerosi laterale amiotrofica) e SMA (atrofia muscolare spinale) e altre patologie rare saranno assegnati da un minimo di 500 euro mensili, sulla base di diagnosi certa, a 1000 euro per carichi assistenziali intermedi, ad un massimo di 1.100 euro al mese, nella fase di maggiore aggravamento della malattia e del carico assistenziale. In totale la Regione Puglia ha stanziato per il 2014 ulteriori 6 milioni di euro.

E si stima che oltre ad assicurare la continuità agli Assegni di Cura per i 300 pazienti già presi in carico, nel corso del 2014 si potrà arrivare a circa 500 pazienti complessivi, considerando l'estensione alle altre patologie affini. Per gli Assegni di cura per gravissimi non autosufficienti, inoltre, si registrano le maggiori novità. L'importo è unico, pari a 600 euro mensili e 7.200 euro annui: in totale per il biennio 2014-15 sono stanziati 36,8 milioni di euro. Si tratta di uno degli importi più elevati tra quelli assicurati dalle diverse regioni italiane. La stima dei possibili beneficiari è di circa 2550 pazienti non autosufficienti gravissimi, cui sarà assicurato il beneficio per almeno un biennio con la copertura finanziaria attuale.

"Abbiamo definito in maniera puntuale i beneficiari, perché se purtroppo dobbiamo contare su risorse comunque limitate, è dovere dell'Amministrazione Pubblica non strumentalizzare la condizione di bisogno e non creare aspettative esagerate. - sottolinea l'assessore regionale al Welfare e alle politiche della Salute Elena Gentile - Quel che ci preme è supportare al massimo i progetti di presa in carico domiciliare per anziani e disabili non autosufficienti gravissimi, concedendo l'Assegno di Cura. Ma ci preme anche evidenziare che questo 2014 sarà anche l'anno in cui tutti i non autosufficienti potranno contare su una rete di servizi domiciliari più capillare e qualificata"
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