Ospedale della Murgia
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Territorio

Ospedale della Murgia, i dubbi del mondo della sanità

L’assessore Gentile: “Mantenute le promesse”

"Non capisco il clima di pesantezza, un anno fa nulla era scontato eppure tutto il possibile è già stato fatto. Tuttavia le vostre sollecitazioni sono legittime e troveranno ascolto".

All'assessore regionale Elena Gentile tocca il compito di replicare, mediando tra esigenze della realpolitik e aspirazioni del territorio, alle diffuse perplessità dei rappresentanti della comunità medica murgiana, convenuti nell'aula consiliare del Comune per esporre, (presenti il sindaco Valente, parte della giunta e alcuni consiglieri) dubbi e richieste in merito all'ormai - si spera - quasi pronto ospedale della Murgia. A poco più di un mese dalla fatidica inaugurazione, infatti, non si placano le polemiche, espresse anche dai militanti del Movimento 5 stelle, sull'effettiva utilità di un nosocomio, costato circa 200 milioni in quasi 20 anni di estenuanti lavori di costruzione, e che secondo molti nascerebbe già vecchio e inevitabilmente surclassato dai vicini e più attrezzati ospedali di Acquaviva e Matera.

Secondo medici e paramedici, supportati anche dalle osservazioni di "tecnici" come i consiglieri Sante Giordano e Vito De Robertis, e il Presidente della Fondazione Santomasi, Agostino Giglio, solo la presenza dell'Utic, della lungodegenza e soprattutto dell'emodinamica con annessa banca del sangue apporterebbero caratteri di eccellenza ad una struttura che rischia altrimenti di rappresentare la cronica subalternità dell'entroterra rispetto all'offerta sanitaria più avanzata dei centri costieri. C'è infine chi, come Franco Nacucchi, instancabile sostenitore dell'intitolazione dell'inaugurando ospedale a Papa Benedetto XIII, contesta vivacemente quella che considera un'"appropriazione indebita": la decisione di concedere l'onore al politico altamurano Fabio Perinei.

L'assessore Gentile ribadisce le ragioni di un ente locale sempre più colpito dai tagli di Roma: "Le scelte dei governi nazionali – è la replica - hanno compresso il numero di posti letto, le assunzioni e penalizzato il Meridione. Si va verso la privatizzazione della sanità, si riducono le borse per le specializzazioni". Per il medico cerignolano con delega alle politiche per la Salute nella giunta vendoliana, insomma, bisogna fare i conti con i cordoni della borsa sempre più stretti e le richieste del territorio si scontrano con oggettive carenze strutturali: "Per un reparto di emodinamica serve una preparazione che attualmente manca. L'obiettivo è impedire che si metta in discussione l'autonomia dell'ospedale della Murgia rispetto a quello di Matera e al Miulli di Acquaviva, sottraendogli risorse e depotenziandolo. Bisogna invertire l'emigrazione sanitaria ".

L'esponente del governo regionale non si sottrae nemmeno a una replica sulla polemica dell'intitolazione: "Dobbiamo dire no alle piccole patrie, vengo dalla città di Di Vittorio, che ha saputo accettare la dedica del nome dell'ospedale a Tatarella, di diverso colore politico". Infine, un accenno sul destino degli attuali presidi di Altamura e Gravina, in via di chiusura: "Diventeranno case per la salute, con servizi di diagnostica e di poliambulatorio".

Francesco Mastromatteo
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