Violenza domestica
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Territorio

Femminicidio: una legge per dire basta

La regione Puglia avvia l'iter. Rafforzata la rete dei centri antiviolenza

La lotta contro il femminicidio sarà presto legge regionale.

Lo ha annunciato il presidente della Regione Nichi Vendola nel corso di una conferenza stampa durante la quale ha spiegato che la giunta regionale ha avviato l'iter per l'approvazione della legge elaborata a seguito di un confronto con le associazioni e con la rete delle donne.
"E' necessario- ha spiegato il presidente - costruire un percorso di abbattimento dei pregiudizi e delle barriere dell'ignoranza e del maschilismo, c'è da attrezzare culturalmente una società alla costruzione di rapporti che consentono il benessere degli uomini e delle donne. Questo è il punto che ispira la nostra legge".
Una legge che completa l'azione avviata dall'assessorato alle politiche sociali mesi addietro, finalizzata a limitare gli abusi contro le donne in famiglia e nei luoghi di lavoro.
L'assessorato alle politiche sociali, guidato da Elena Gentile, in questi giorni ha approntato un piano di lavoro che prevede innanzitutto l'istituzione di un tavolo tecnico permanente composto dai responsabili del servizio politiche sociali, servizio programmazione sociale e integrazione insieme ai dirigenti degli uffici sociali per l'assistenza territoriale e il garante di genere. Il tutto coordinato dalla consigliera di parità della Regione.
Inoltre sarà avviato un servizio di monitoraggio del fenomeno attraverso il lavoro che quotidianamente svolgono i centri di ascolto e le case rifugio. Nei mesi scorsi, infatti, è stata potenziata l'intera rete dei centri antiviolenza predisponendo l'apertura di almeno due centri antiviolenza per provincia e almeno una casa rifugio.

Tutti interventi che serviranno a scrivere una legge che si pone di realizzare tutti gli obiettivi di servizio definiti dalla programmazione sociale approvata dall'assessorato, finalizzati ionnanzitutto a contrastare gli atti di violenza e in secondo luogo ad aiutare le vittime favorendo la loro indipendenza economica, l'inserimento nel mondo del lavoro, e garantendo il diritto alla casa e alla salute.
A questi si aggiungono una serie di obiettivi preventivi quali la creazione di reti territoriali realmente operative tra l'insieme delle istituzioni, associazioni, organizzazioni, enti pubblici e privati per offrire le differenti risposte necessarie alle varie tipologie di violenza; la formazione degli operatori del settore, e soprattutto il monitoraggio costante del fenomeno avviando anche campagne di sensibilizzazione e informazione su questo tema.

La speranza è che la nuova legge non diventi solo uno scudo normativo per le donne ma sia davvero uno strumento di integrazione capace di sviluppare e favorire la convivenza tra uomo e donna.
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