Uomo di Lamalunga
Uomo di Lamalunga
Territorio

20 anni dalla scoperta dell'Uomo di Altamura

Proiettato un filmato in 3D

Sono passati circa 20 anni dalla scoperta dell'Uomo di Altamura e per celebrare l'evento il comune di Altamura e il ministero per i Beni e le Attività culturali hanno organizzato un convegno nuovi dati e prospettive della ricerca scientifica oltre alla visione di un nuovo filmato in 3D sull'Uomo arcaico. Vi hanno partecipato Gregorio Angelini (direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Puglia), Luigi La Rocca (soprintendente per i beni archeologici della Puglia) Angela Barbanente (assessore regionale qualità del territorio), il sindaco Mario Stacca, il paleontologo Giorgio Manzi, l'antropologo molecolare David Caramelli, e Marcello Piperno archeologo.

Ricordiamo che la vicenda risale all'ottobre del 1993 quando, presso la grotta di Lamalunga, un gruppo di giovani speleologi del Cars, perlustrando ogni cavità di una stretta grotta sull'Alta Murgia, ritrovarono i resti fossili di diversi mammiferi e soprattutto di un maschio adulto con cranio e ossa intatte. Ad oggi si è assistito alla nascita della rete museale che, di concerto con Masseria Lamalunga e Museo Nazionale Archeologico, cercherà di produrre un flusso turistico del territorio murgiano nelle sue diverse specificità.

Oggi gli studi sul reperto archeologico classificato come uomo di Neanderthal cercano di stabilire, dopo alcune teorie, di stimare con esattezza la collocazione temporale del periodo in cui è vissuto rimodellando così le teorie a proposito dell'evoluzione della vita sul nostro. Nuove prospettive si sono avanzate sulla possibilità di continuarne gli studi attraverso innovative ed evolute tecniche poiché, secondo quando emerso nel convegno, è ora che il reperto torni alla luce in ogni senso e si riprenda il percorso che da anni si è avviato. Suggestivo il filmato, che in una duplice proiezione, si è potuto ammirare presso il cineteatro Mangiatordi, dove, quasi come si fosse all'interno della grotta carsica e nei suoi anfratti, è possibile ammirare il lavoro degli speleologi e il ricco e affascinante patrimonio che giace sotto la nostra terra.

Gianni Scalera
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