Volta Santa Teresa
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La città

Un pozzo o un’antica volta in tufo?

L’asfalto “bucato” di via Santa Teresa. Fra Storia antica ed incolumità pubblica

Qualche settimana fa, in via Santa Teresa, strada che sbuca sull'omonima piazza, accanto al marciapiede, si è aperta una cavità che, a detta di alcuni testimoni, lasciava intravedere un'antica volta in tufo sotterranea. Il foro, rimasto scoperto per alcuni giorni, appariva pieno d'acqua. I tecnici del Comune di Altamura hanno fatto transennare l'area e riempire la voragine con una colata di cemento. Non sono mancate le supposizioni. Qualcuno ha parlato di un passaggio sotto l'antica porta di Santa Teresa o di ambienti sotterranei appartenenti al Castello medievale che si ipotizza esistesse ad Altamura.

Sulla vicenda è intervenuto MeetUp il Grillaio. «Alcuni anziani - scrive in una nota - sostengono che vi fosse un passaggio sotterraneo che collegava l'ex Convento dei Carmelitani Scalzi (adiacente la chiesa di Santa Teresa) a piazza Duomo e di qui il "camminamento" porterebbe al Monastero di Santa Chiara». E aggiunge: «Ora su questo argomento è d'obbligo tornare dopo aver approfondito la questione, ma nel frattempo ci è sembrato strano che tutto sia passato in silenzio. Soprattutto quando, durante dei lavori di ripristino dell'Acquedotto fatti a pochi metri dal "buco", sono emersi altri indizi, altri tufi disposti come se formassero un'altra volta. Chiuso anche quel pozzo. Sarebbe interessante sapere se la Soprintendenza sia stata contattata. Da chi? Cos'ha risposto?».

L'assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Altamura Gioacchino Centonze parla di un vecchio pozzo. «Prima del nostro intervento (ndr, avvenuto lo scorso 19 gennaio) - afferma - sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco. Abbiamo appurato insieme all'Ufficio Tecnico del Comune di Altamura che nella cavità non ci fosse altro che un vecchio pozzo, ricettacolo anche di topi. La Soprintendenza, informata dalla dott.ssa Elena Saponaro, non è intervenuta. Per motivi di sicurezza e di igiene pubblica abbiamo deciso con il Sindaco di chiudere il foro. Abbiamo mandato una comunicazione alla Soprintendenza il giorno successivo all'intervento, circostanziando i fatti e allegando delle foto. Se la Soprintendenza deciderà di riaprire il foro per dei controlli, lo potrà fare assumendosi tutte le responsabilità. Abbiamo messo del cemento morbido proprio per questo motivo».

«In quell'area - spiega Centonze - stavamo effettuando dei lavori di ripristino stradale. Quando la ditta ha allargato un po' il foro per poter mettere l'asfalto, ne è crollata una parte. La ditta avrebbe dovuto ripristinare la cavità, ma, a causa delle piogge, questa è rimasta scoperta per tre o quattro giorni. Abbiamo ritenuto di dover chiudere quel foro per incolumità pubblica, non potevamo intervenire con il terreno perché non risultava idoneo ed anche perché abbiamo messo la basola».

«Sul posto sono arrivati i Carabinieri e la Polizia municipale», continua Centonze. «Noi eravamo anche disposti a lasciare il foro aperto a condizione che qualcuno ci firmasse la liberatoria e si assumesse le proprie responsabilità. Mi chiedo come mai, quando proponemmo il progetto di Piazza Castello, dove si dice ci siano le mura dell'antico castello, nessuno, nemmeno dalla Soprintendenza, abbia insistito perché i lavori fossero avviati. Quando si intervenne con l'allora sindaco Vitale, furono rinvenuti dei resti, poi pavimentati. In quel momento bisognava far intervenire l'Amministrazione per capire se fermare i lavori e indagare su un patrimonio di tale consistenza. La Soprintendenza intervenne dando parere inizialmente sfavorevole».

«Per i lavori di ripristino dell'Acquedotto, non ci risulta», conclude Centonze. «Sono intervenuto quando l'Acquedotto ha effettuato questi lavori, ma non è stato trovato nulla».

«Al mio arrivo sul posto - spiega Elena Saponaro, archeologo responsabile dell'Archeologia medievale per il territorio di Altamura - l'impresa appaltatrice dei lavori di manutenzione stradale aveva appena sversato nell'inghiottitoio una betoniera di cemento, per cui non ho potuto constatare lo stato dei luoghi. La segnalazione mi è giunta telefonicamente da tre cittadini. Dopo aver chiamato la dott.ssa Donata Venturo (ndr, direttore del Museo Nazionale Archeologico), che già era a conoscenza dell'accaduto, ho ritenuto opportuno informare la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici e la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia. Ovviamente, trattandosi della fascia oraria pausa pranzo, erano le 14 circa, ho avuto grosse difficoltà a rintracciare i referenti responsabili del territorio, per cui mi sono dovuta limitare a comunicare ai centralinisti la segnalazione. Ho tentato anche di fermare temporaneamente i lavori di colmata con ulteriore scarico di cemento, ma il geometra del Comune di Altamura, sig. Forte, e l'assessore ai Lavori Pubblici, sig. Centonze, hanno espresso la necessità di mettere in sicurezza il luogo». Elena Saponaro ha inviato, in seguito, anche una comunicazione scritta alla Soprintendenza per i Beni Archeologici, alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici e alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia.

Per Donata Venturo, direttore del Museo Nazionale Archeologico di Altamura, la questione «non è di competenza della Soprintendenza per i Beni Archeologici, ma di quella per i Beni Architettonici e Paesaggistici».

L'immagine, che mostra la cavità, è tratta dal sito http://ilgrillaio.blogspot.com/
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  • Gioacchino Centonze
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