Condannati gli imputati al processo antimafia
Dopo l'operazione contro il cosiddetto clan D'Abramo-Sforza
venerdì 9 aprile 2021
12.55
Sono stati condannati gli oltre 40 imputati nel processo, con rito abbreviato, per un sodalizio di notevole spessore operante ad Altamura negli scorsi anni. L'indagine è stata coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia e ha portato a decine di arresti a novembre del 2019. Ieri, presso l'aula bunker del Tribunale a Bitonto, c'è stata la prima pronuncia della giustizia.
Il gip Paola Angela De Santis ha letto il dispositivo di sentenza sul procedimento penale n.5781/17 RGNR al cosiddetto clan D'Abramo –Sforza. Alte sono state le pene inflitte ai membri del sodalizio su numerosi capi d'accusa, dal traffico di stupefacenti all'associazione di stampo mafioso. Al Comune di Altamura, costituito parte civile, rappresentato e difeso dall'avvocato Giovanni Maria Piscopo, è stato riconosciuto il risarcimento per i danni subiti dall'attività criminosa posta in essere dagli imputati, da quantificarsi in sede civile. Il Comune di Altamura ha ritenuto "doveroso" costituirsi parte civile in questo processo "a difesa dell'immagine della città e del buon nome di una comunità di donne e uomini onesti ed operosi. Il Comune di Altamura si espone pubblicamente per far prevalere la legalità ed il senso di giustizia".
Sono state 45 le condanne. Le pene più alte sono state inflitte a Giovanni Sforza (20 anni) e Nicola Cifarelli (20 anni).
Con il giudizio di primo grado è stata disposta, inoltre, la confisca di quattro appartamenti, un'attività commerciale e due veicoli.
Per questa stessa inchiesta è in corso un altro processo con rito ordinario in cui è imputato Michele D'Abramo.
(Notizia aggiornata in data 10 aprile 2021)
Il gip Paola Angela De Santis ha letto il dispositivo di sentenza sul procedimento penale n.5781/17 RGNR al cosiddetto clan D'Abramo –Sforza. Alte sono state le pene inflitte ai membri del sodalizio su numerosi capi d'accusa, dal traffico di stupefacenti all'associazione di stampo mafioso. Al Comune di Altamura, costituito parte civile, rappresentato e difeso dall'avvocato Giovanni Maria Piscopo, è stato riconosciuto il risarcimento per i danni subiti dall'attività criminosa posta in essere dagli imputati, da quantificarsi in sede civile. Il Comune di Altamura ha ritenuto "doveroso" costituirsi parte civile in questo processo "a difesa dell'immagine della città e del buon nome di una comunità di donne e uomini onesti ed operosi. Il Comune di Altamura si espone pubblicamente per far prevalere la legalità ed il senso di giustizia".
Sono state 45 le condanne. Le pene più alte sono state inflitte a Giovanni Sforza (20 anni) e Nicola Cifarelli (20 anni).
Con il giudizio di primo grado è stata disposta, inoltre, la confisca di quattro appartamenti, un'attività commerciale e due veicoli.
Per questa stessa inchiesta è in corso un altro processo con rito ordinario in cui è imputato Michele D'Abramo.
(Notizia aggiornata in data 10 aprile 2021)