Cinghiali: branchi vicino al centro abitato di Altamura

Allarme Coldiretti

venerdì 4 ottobre 2019
L'ultimo episodio risale a pochi giorni addietro sulla strada provinciale che collega Altamura a Ruvo ad appena sei chilometri di distanza dal centro abitato: un branco di cinghiali ha tagliato la strada ad alcune automobili rischiando di causare l'ennesimo grave incidente.
Preso atto della inefficacia delle politiche per il controllo dei cinghiali, Coldiretti Puglia torna a chiedere provvedimenti urgenti per la tutela non solo delle colture ma soprattutto della incolumità pubblica.
"Non si tratta più solo di una questione di risarcimenti ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone che va affrontato con decisione. Ora non ci sono più alibi per intervenire in modo concertato tra Ministeri e Regione ed avviare un piano di abbattimento straordinario senza intralci burocratici. Le aree rurali e anche le città, vedi quanto accade nel capoluogo di regione a Bari, sono invase da cinghiali che mettono a repentaglio l'incolumità delle persone, fanno razzia nei campi con inevitabili ripercussioni anche di natura igienico-sanitaria", denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

"Nell'area del Parco Nazionale dell'Alta Murgia è emersa l'inefficacia del sistema di cattura dei cinghiali con le gabbie – precisa il presidente Muraglia – che il presidente Tarantini ha intenzione di sostituire con il selecontrollo", aggiunge Muraglia.
Per Coldiretti la situazione sarebbe insostenibile soprattutto nelle aree rurali a Grumo, Paolo del Colle, Binetto, Bitetto, Toritto, Corato, Altamura, Spinazzola, Minervino, Andria, Ruvo di Puglia e Santeramo e in Capitanata, soprattutto nell'area del Gargano dove l'habitat risulta particolarmente favorevole.

Sono enormi i danni causati dalla fauna selvatica. I cinghiali distruggono le coltivazioni e attaccano gli uomini e gli animali allevati – denuncia Coldiretti - come anche i lupi e i cani inselvatichiti, gli storni azzerano la produzione di olive e distruggono le piazzole, le lepri divorano letteralmente interi campi di ortaggi, per un danno totale pari ad oltre 11 milioni di euro.

In coda però una proposta: "La norma regionale sul ReD (reddito di dignità) potrebbe essere utilizzata – conclude Coldiretti Puglia – per pianificare un'attività di guardiania e sicurezza rurale, mentre al contempo va data piena attuazione alla legge regionale che stabilisce termini e modalità per gli indennizzi a beneficio di agricoltori e allevatori che subiscono danni da fauna selvatica".