«Tre controllori F.a.l. impediscono ad un utente di mettersi in viaggio»

Il Comitato Trasportiamoci Insieme segnala l'accaduto in una nota. «Chiediamo chiarimenti in merito all’increscioso episodio»

venerdì 17 giugno 2011
Pullman F.a.l. in partenza alle 7.30 da Altamura e diretto a Bari. Tre controllori impediscono ad un utente di mettersi in viaggio. A segnalarlo, in una nota, è il Comitato Trasportiamoci Insieme.

«Tempo fa - scrive il Comitato - diversi sono stati gli episodi che hanno suscitato l'indignazione dei viaggiatori. La donna incinta che, non trovando posto in treno, fu invitata a non usufruirne più perché non ci sono posti riservati per gestanti ed anziani, per non parlare del gruppo di extracomunitari discriminati da atteggiamenti razzisti e xenofobi. Oggi la questione sembra interessare un pullman F.a.l , nello specifico la corsa delle 7.30 con partenza da Altamura e diretta a Bari. Alla fermata di via Bari al sig. Francesco si impedisce di salire sul mezzo e di mettersi in viaggio. Non viene gentilmente invitato a farlo in quanto sprovvisto di titolo di viaggio, ma insulti, bestemmie e atteggiamenti denigratori hanno esplicato la volontà di tre controllori F.a.l. saliti alla medesima fermata sul pullman».

Si tratta del pullman che il sig. Francesco prende quotidianamente. «È un signore anziano, lo conoscono tutti anche perché si distingue per il suo parlare in continuazione. Molti per questo lo rimproverano», fa notare la viaggiatrice che ha segnalato l'accaduto al Comitato Trasportiamoci Insieme. «Francesco non fa mai il biglietto, ma ne ha sempre uno pronto per questi casi. Per farla breve, i controllori non gli hanno permesso di obliterare e l'hanno fatto scendere dal pullman dicendogli di prendere il successivo. Con l'aggiunta di una bella bestemmia perché chiedeva di prendere i suoi bagagli».

«Posto che l'art. 16 della Costituzione sancisce la libertà di circolare e soggiornare liberamente in qualsiasi parte del territorio nazionale, posto che la parità di trattamento tra i diversi Clienti è principio sancito dalla Carta dei Servizi della ditta fornitrice il servizio di trasporto e considerato che il diritto all'onore, al decoro e all'integrità morale tutela il valore della dignità e del senso esteriore - decoro - nonché la stima di cui l'individuo gode presso la collettività (reputazione) e visto che tale diritto è protetto sia in sede penale che civile, il Comitato Trasportiamoci insieme - sottolinea, in sua rappresentanza, Nina Dibenedetto - intende chiedere chiarimenti in merito all'increscioso episodio».

«Rinnovo l'appello a quanti hanno assistito», continua Nina Dibenedetto, cofondatrice del Comitato insieme a Michele Cornacchia. «A quanto pare, stando alle segnalazioni, non è unico nel suo genere, di simili ce ne sono stati anche a Mellitto! Per cui - conclude - mi auguro che tutti i viaggiatori segnalino il treno, l'orario e la tratta interessata da tali episodi. È importante non voltare lo sguardo e individuare i responsabili senza accuse generiche».