“Terre Vive”: suoli pubblici ai giovani agricoltori

La Puglia tra le cinque regioni coinvolte

martedì 29 luglio 2014 13.29
5.500 ettari di terreni agricoli pubblici per giovani aspiranti agricoltori.

E' lo scopo di "Terre Vive", la maxi-operazione di valorizzazione voluta dal ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, con l'obiettivo principale di favorire il ricambio generazionale nel settore agricolo.

Divisi tra demanio (per 2.480 ettari), Corpo forestale dello Stato (2.148) e Cra, il Consiglio per la ricerca e sperimentazione in agricoltura (882), più 42 dell'Ente Risi, i terreni andranno venduti o affittati, dopo che il demanio metterà a punto il sistema elettronico che consentirà di partecipare alle aste e avanzare "manifestazioni di interesse" per i singoli lotti.

Cinque le regioni più coinvolte dall'operazione che partirà a settembre: Emilia Romagna, Toscana, Lombardia, Campania e Puglia. I terreni saranno divisi in due blocchi: l'80% sarà messo in vendita, mentre il 20% andrà in affitto. Per le vendite sopra i 100 000 euro ci saranno delle aste, gestite interamente online, mentre sotto tale cifra e per gli affitti ci saranno negoziazioni private con il demanio, con diritto di prelazione agli under 40. Tutto quello che non sarà venduto andrà riassegnato in locazione.

"È la prima volta in assoluto – dichiara Martina - che terreni pubblici statali vengono coinvolti in un progetto di questa portata per incentivare ricambio generazionale e imprenditorialità giovanile in campo agricolo. Nei prossimi mesi proseguiremo questo lavoro anche con le Regioni e i Comuni, che potranno dare nuova vita al loro patrimonio di terre agricole incolte. Vogliamo rendere di nuovo produttive tante terre, troppo spesso frazionate, che potranno contribuire al rilancio del settore".