Reddito di cittadinanza, i richiedenti in attesa degli esiti

In provincia di Bari le domande sono state 20.000. Ad Altamura ora è tutto calmo

martedì 9 aprile 2019 17.50
In provincia di Bari le domande presentate per il Reddito di Cittadinanza sono state oltre 20.000, di cui quasi la metà dalla città di Bari. In Puglia nel primo mese di presentazione delle istanze sono state in tutto 71.735, pari all'8,9% del totale a livello nazionale (808 mila domande presentate a marzo).

Per il 60% si tratta di domande presentate da donne; solo il 22,6% sono domande presentate da persone in età tra i 25 e i 40 anni, mentre oltre il 61,25% ha più di 40 anni.

E' in atto l'attività istruttoria.

Anche ad Altamura dopo la fiammata della prima decade di marzo, sul reddito di cittadinanza ora è calma piatta. Nei Caf e nei patronati la situazione è tornata alla normalità e i richiedenti ora aspettano quel che accadrà. Al Centro per l'impiego non è ancora iniziata l'attività di reclutamento in atteso dell'inserimento dei cosiddetti "navigator", vale a dire gli orientatori che proporranno le offerte di lavoro.

I requisiti stringenti per accedere alla nuova misura di sostegno al reddito e di inclusione sociale hanno notevolmente sfoltito la platea dei beneficiari. A fronte di tante aspettative, le domande poi effettivamente presentate si sono ridotte al dieci per cento circa rispetto al numero di potenziali candidati tra quanti si erano recati nei centri di assistenza fiscale per informarsi e per richiedere l'Isee, l'indicatore della situazione economica equivalente.

L'affluenza è stata notevole a ridosso del 6 marzo e quello stesso giorno quando si sono aperti i termini per l'invio delle domande. Solo per due o tre giorni c'è stata una maggiore presenza di utenti presso i Caf, gli uffici postali ed anche presso la sede dell'Inps in via Lago Passarello. Poi l'accesso è stato alla spicciolata sino a diventare fisiologica.

Anche presso il Centro per l'impiego in via La Carrera non c'è operatività che riguardi il Reddito di cittadinanza. "Siamo ancora in una fase transitoria", spiega il responsabile Saverio Trabace. Non sono ancora arrivati i "navigator" e saranno loro ad occuparsi dei percorsi personalizzati. E finché non saranno reclutati ed inseriti nei CpI, non si parte.

L'attenzione, ad ogni modo, resta elevata. Chi si è candidato, è in una situazione di bisogno. E vuole lavorare e portare il pane a casa. "Sicuramente ci sono tante situazioni di bisogno - spiegano presso un Caf sindacale - e i paletti rigidi di questa procedura, a cui bisogna aggiungere che i controlli saranno sicuramente molto rigidi, hanno fatto scoraggiare quelli che pensavano di poter approfittare di questa misura. Quindi sono rimaste davvero le persone che sono interessate".

(onofrio bruno)