Intervista speciale ad Angela Forte, nipote di Tommaso Fiore

A cura degli alunni della scuola media "Pacelli". L'esperienza di insegnare presso il campo profughi di Altamura

domenica 15 maggio 2011
A cura di Anna Maria Colonna
Pubblichiamo l'intervista fatta dagli alunni della classe I G della scuola media "Pacelli" ad Angela Forte, nipote di Tommaso Fiore.

L'insegnante di lettere ha chiesto a noi alunni di 1 G di preparare delle domande per effettuare un'intervista alla signora Angela Forte che, martedì 22 marzo dalle ore 9,15 circa alle 11,15, sarebbe stata ospite nella nostra scuola, poiché da alcuni documenti storici è emerso che lei era insegnante al campo profughi di Altamura negli anni 1953-1954. Dopo aver preparato, su alcuni bigliettini, le nostre domande, ciascuno di noi si è alzato per leggerle. Ad ogni nostra domanda ha risposto con garbo andando oltre ciò che noi chiedevamo.

Chi è l'insegnante?
Angela Forte, nipote di Tommaso Fiore (fratello di sua madre).

Da dove viene?

Da Matera.

Dove è nata?

Ad Altamura il 25-03-1925 (ha 86 anni).

Dove abitava?

Ad Altamura in via S. Caterina nei pressi dei "Foggiali" vicino alla farmacia Maggi.

Perché viene allora da Matera?

Perché lì ha la sua famiglia.

Chi era Tommaso Fiore?
Tommaso Fiore è stato un grande scrittore, letterato e storico. È stato anche Sindaco di Altamura verso la fine degli anni '20. Il nonno di Angela praticava l'arte del maestro muratore, la nonna, invece, era tessitrice (in casa), sua madre era casalinga mentre il papà agricoltore. Erano 4 figlie, vivevano in un tempo in cui alle donne non era concesso di andare a scuola, di uscire di casa da sole, di passeggiare sole con i maschi, di entrare nei negozi frequentati da maschi (tabaccai). Anche nella scuola si era divisi per sesso.

Cosa ha studiato?
Ho studiato, per conseguire il diploma di maestra elementare, oggi scuola primaria, presso l'Istituto Magistrale. Come insegnante precaria (non stabile né lavoro, né sede) ho lavorato ad Altamura, Bari, Spinazzola. Ho insegnato anche nelle scuole serali. Come insegnante titolare (vincitrice di concorso) ho lavorato a Bernalda provincia di Matera (11 Km da Metaponto), e, negli anni 1952-1953/1953-1954, sono arrivata al campo profughi.

Che cosa insegnava al campo profughi?
Insegnavo tutte le materie, ero insegnante unica, i bambini erano circa 25 e di età diverse (6-7 anni), parlavano italiano però con accenti diversi. Nel campo venivano accolti anche i popoli dell'Istria, Friuli Venezia Giulia e della Dalmazia a causa della guerra.

È stata una sua scelta lavorare al Campo?
Non è stata una mia scelta, è stato un trasferimento ministeriale.

Le piaceva lavorare lì?


Su quanti libri studiavano?
Su di un libro unico

Le è servito questo lavoro?
Sì, molto. Era bello lavorare perché i bambini erano tanto educati, bravi e amavano ascoltare le insegnanti e noi li accoglievamo benissimo.

Ai ragazzi piaceva andare a scuola?
Sì.

Ha mai pensato di abbandonare quel lavoro?
No, mai.

Per quanti anni ha lavorato lì?
Per due anni. I bambini, oltre a studiare, giocavano nel campo. Eppure ricordo un bambino che piangeva sempre perché aveva il papà malato, il suo nome era Gregoric Vladimiro, uno dei pochi che ricordo bene. Anche sua madre piangeva quando veniva a prenderlo.

Ha mai rivisto quei bambini che ha conosciuto?
No, non li ho mai più rivisti, mi piacerebbe sapere se sono in vita e cosa fanno.

Se tornasse indietro rifarebbe ciò che ha fatto?
Sì, tutto come è stato. La prima volta che sono giunta ero meravigliata, all'interno del campo non vi erano veri e propri ambienti, poiché la suddivisione degli spazi, fatta di cartoni e tendaggi, era provvisoria e serviva a consentire un minimo di privacy. Soffrivo molto quando vedevo gli altri infelici.

Gli alunni di 1 G "E. Pacelli"