La Pace ha tutti i numeri

In programma per domani una marcia per le vie della città. I più piccoli, protagonisti dell'iniziativa

venerdì 4 febbraio 2011 16.49
A cura di Anna Maria Colonna
È stata celebrata, lo scorso 1˚ gennaio, la 44ª Giornata Mondiale della Pace. Un valore universale oggi poco considerato. A partire dalla quotidianità, dove piccoli conflitti non fanno che alimentare grandi guerre. Eppure Pace è sinonimo di rispetto della dignità umana. Un dovere di tutti verso tutti. Ma la maggior parte delle volte questo si dimentica. Pace è sinonimo di Vita. E la Vita, ogni Vita, ha diritto alla Pace.

L'Azione Cattolica Ragazzi ha organizzato, per il terzo anno consecutivo, la Marcia della Pace. E non è un caso che si svolga alla vigilia della 33ª Giornata Nazionale per la Vita. Lo slogan del 2011, La Pace ha tutti i numeri, racchiude due idee. La pace è un dono da accogliere con consapevolezza. Un dono che può vivere nel mondo. La Pace ha tutti i numeri per essere costruita da chi vuole mettersi in gioco ogni giorno. Un messaggio per grandi e piccoli. Quest'anno la Marcia è dedicata soprattutto ai bambini, veri protagonisti dell'iniziativa. Non una semplice passeggiata, ma un viaggio attraverso i cinque continenti.  

I bambini e i ragazzi, insieme ai loro educatori, si sono dati appuntamento domani 5 febbraio, alle ore 17, in piazza Zanardelli, presso la parrocchia "Santa Maria della Consolazione". Dopo un breve messaggio introduttivo di don Alessandro Amapani, percorreranno le principali vie della città, cantando e leggendo messaggi di pace dal mondo. A precedere la marcia, in ogni parrocchia ci sarà un momento di preghiera. L'itinerario "attraverso i cinque continenti" si concluderà in Piazza Duomo con il volo di manciate di palloncini a forma di numeri.  

Diverse parrocchie di Altamura hanno acquistato la calcolatrice del Mese della Pace (gennaio). Le offerte raccolte serviranno a sostenere progetti di carità e di beneficenza in Russia.

Nella parole pronunciate da papa Benedetto XVI «la Pace non è semplice assenza di guerra, ma il risultato di un processo di purificazione ed elevazione culturale, morale e spirituale di ogni persona e popolo, nel quale la dignità umana è pienamente rispettata».