I beni della Diocesi ora consultabili sul web
Quasi 8mila schede per descrivere il patrimonio delle nostre chiese. Un incontro per presentare il sito
mercoledì 28 novembre 2012
10.38
Beni mobili storico-artistici della nostra Diocesi: 7989 le schede consultabili sul web. È questa la novità presentata ieri in un incontro sul tesoro delle chiese di Altamura, Gravina e Acquaviva delle Fonti. Un lavoro minuzioso durato due anni quello dell'inventario del patrimonio culturale ecclesiastico e che ora è aperto ai curiosi e amanti dell'arte. Il portale Beweb, in realtà, è già attivo dal 2000, ma presenta oggi una rinnovata edizione ampliata da nuove e puntuali informazioni.
Resta alta l'attenzione a non rendere possibile l'individuazione della collocazione particolare dei beni, nel rispetto della privacy e della tutela del patrimonio stesso. Ogni equipe diocesana ha realizzato la propria campagna di inventariazione e per la diocesi del nostro territorio si parla di opere che vanno dal XII al XXI secolo: 661 dipinti, 598 candelieri, 452 bassorilievi, 368 statue, 262 formelle, 249 stole, 215 sculture, e ancora calici, altari, cornici, crocifissi, stampe e altro. Tutto dal valore inestimabile connesso con il vissuto di fede e devozionale delle nostre comunità ecclesiali.
Presenti alla conferenza Mons. Mario Paciello, don Gaetano Coviello, dott. Roberto Sasso, don Alessandro Ampani, don Nunzio Falcicchio, gli schedatori e il fotografo, insieme hanno sottolineato l'importanza che gli operatori della fede rivestono nel conservare, custodire e proteggere i beni che sono stati loro affidati.
Resta alta l'attenzione a non rendere possibile l'individuazione della collocazione particolare dei beni, nel rispetto della privacy e della tutela del patrimonio stesso. Ogni equipe diocesana ha realizzato la propria campagna di inventariazione e per la diocesi del nostro territorio si parla di opere che vanno dal XII al XXI secolo: 661 dipinti, 598 candelieri, 452 bassorilievi, 368 statue, 262 formelle, 249 stole, 215 sculture, e ancora calici, altari, cornici, crocifissi, stampe e altro. Tutto dal valore inestimabile connesso con il vissuto di fede e devozionale delle nostre comunità ecclesiali.
Presenti alla conferenza Mons. Mario Paciello, don Gaetano Coviello, dott. Roberto Sasso, don Alessandro Ampani, don Nunzio Falcicchio, gli schedatori e il fotografo, insieme hanno sottolineato l'importanza che gli operatori della fede rivestono nel conservare, custodire e proteggere i beni che sono stati loro affidati.