Confiscati ad Altamura beni per 750mila euro

Appartenevano a Sergio Pinto, 50enne altamurano. Già coinvolto nell'operazione "Canto del Cigno"

lunedì 12 marzo 2012 12.54
I Carabinieri della Compagnia di Altamura hanno confiscato beni mobili ed immobili per un valore di 750mila euro in esecuzione di un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Bari. Destinatario della misura patrimoniale è il cinquantenne Sergio Pinto, gravato da numerosi pregiudizi penali, che nella circostanza è stato sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di Altamura per due anni.

Pinto, già coinvolto nella nota operazione "Canto del Cigno" del 2002, ritenuto vicino alla criminalità organizzata altamurana e gravinese (clan Matera-Loglisci), venne arrestato con le accuse di associazione mafiosa e traffico illecito di sostanze stupefacenti.

Il provvedimento è stato adottato nell'ambito di una più ampia indagine patrimoniale avviata nel maggio del 2010 che ha permesso di sottoporre a sequestro "anticipato" (12/10/2010) i beni oggetto della confisca odierna. Si tratta di un esercizio pubblico (bar), un esercizio commerciale (barberia), un appartamento ed un magazzino ubicati nel comune di Altamura, 3 autovetture tra cui una "Cabrio" ed una "Mercedes", svariate polizze assicurative per un valore complessivo di 750mila euro.

Ad attirare l'attenzione degli investigatori, che hanno avviato le indagini, la notevole sproporzione esistente tra l'esiguità dei redditi dichiarati ed il rilevante impegno economico necessario per realizzare l'intero patrimonio riconducibile al 50enne ed ai suoi congiunti in qualità di "prestanome".

Nel corso delle attività investigative è stata appurata la capacità di disporre di ingenti risorse finanziarie derivanti dalle attività illecite che l'uomo reimpiegava in attività apparentemente lecite, come l'acquisto di immobili ed attività imprenditoriali.

È stato accertato che, nonostante la sorveglianza speciale, cessata nel 2004, l'uomo non ha cambiato condotta di vita, violando ripetutamente gli obblighi connessi con la stessa misura.