Centenario della Grande guerra, due giorni di celebrazioni

Presenti delegazioni di Austria e Romania

lunedì 19 novembre 2018 11.06
Il 24 e il 25 novembre il Comune di Altamura celebra il centenario della fine della Grande Guerra (1918-2018) con un programma di mostre e con un convegno internazionale di studi.

Si faranno rivivere gli accadimenti che videro la presenza di soldati dell'ex Impero austro-ungarico, prigionieri nei campi della Puglia e ad Altamura in località Casale, qui morti per malattia. I loro resti sono deposti in un sacrario militare nel cimitero comunale.

L'iniziativa, patrocinata dal Ministero degli Esteri, della Difesa, dal Presidente della Regione Puglia e dalla Città Metropolitana di Bari, è stata organizzata d'intesa con la Croce Nera Austriaca, da un Comitato Internazionale, nominato dal Comune di Altamura, di cui fanno parte anche l'Istituto Storico Austriaco di Roma, l'Ipsaic di Bari, il Sacrario militare di Bari, l'Università degli Studi "A.Moro" di Bari, la Diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, l'Abmc di Altamura e il Consolato Generale della Romania.

Il programma prevede per il giorno 24 novembre gli onori civili e militari al Monumento ai caduti in piazza Zanardelli con la partecipazione del picchetto in armi e della Fanfara del 7° Reggimento Bersaglieri, l'inaugurazione delle mostre presso l'Abmc, la commemorazione al Sacrario Militare dei soldati austro-ungarici e la visita all'ex campo di prigionia a Casale in via Santeramo. Nel pomeriggio si terrà un incontro delle delegazioni a Palazzo di Città e nella giornata del 25 novembre un convegno Internazionale di studi con illustri relatori provenienti da Austria e Romania, oltre a docenti ed esperti nazionali.

Il programma è stato presentato al Palazzo di Città, alla presenza del console di Romania a Bari, Lucretia Tanase. Nel campo di prigionia di Casale morì un'intera legione rumena.

«Il sacrario di Altamura - ha detto la sindaca Rosa Melodia - ha creato e sta creando un legame con l'Europa e con i popoli di quei soldati dell'esercito austro-ungarico (austriaci, bosniaci, cechi, polacchi, ruteni, slovacchi, tedeschi, ungheresi, transilvani, di fede ortodossa, cattolica, protestante, ebraica e islamica) sepolti lontano dalle loro patrie, perché i loro nomi sono incisi sui marmi di questo monumento».

«La storia di Casale vale la pena che venga conosciuta non solo perché è una pagina importante ma dimenticata della storia della Grande Guerra, ma anche per essere una pagina di storia del nostro Sud», ha aggiunto il prof. Antonio Incampo, presidente del comitato internazionale per le celebrazioni del centenario. «L'amministrazione comunale sta valutando l'opportunità di istituire ad Altamura - ha concluso l'assessore alla cultura Nino Perrone - un centro di documentazione su tutte le guerre del secolo scorso per conservare la memoria storica condivisa della città».