Aumentano le richieste di aiuto ai centri antiviolenza

In Puglia cambia la strategia di prevenzione e intervento

lunedì 15 settembre 2025 22.10
Con uno stanziamento complessivo di oltre 5 milioni di euro, il dipartimento Welfare regionale rilancia la propria azione a favore della prevenzione e del contrasto della violenza sulle donne, consolidando le attività dei Centri Antiviolenza (CAV), sostenendo i costi delle case di emergenza e delle case rifugio e rafforzando lo strumento della dote per l'empowerment e l'autonomia.

Tra gli interventi innovativi, invece, particolare rilevanza assumono la realizzazione sperimentale di due case rifugio ad integrazione sociosanitaria per l'accoglienza di donne con problematiche legate alla tossicodipendenza o con disturbi psichici ed il potenziamento dei servizi offerti dalle case rifugio esistenti con particolare attenzione ad attività socio educative per i minori, interventi a sostegno della relazione madre/figlia/o nonché orientamento e supporto alla ricerca attiva di lavoro, in raccordo con i centri per l'impiego.

In considerazione degli esiti del monitoraggio realizzato annualmente sui servizi antiviolenza, si è altresì programmato di potenziare gli interventi per favorire l'autonomia abitativa. Il target sarà quello delle donne prese in carico dai Centri antiviolenza e/o dimesse dalle case rifugio che non dispongono di un alloggio o il cui alloggio è divenuto impraticabile per ragioni di sicurezza personale e che potranno essere accolte in alloggi messi a disposizione dall'Agenzia Regionale per la Casa e l'Abitare. L'intervento, reso possibile grazie alla collaborazione con ARCA, avrà natura sperimentale, nell'ottica di verificarne gli esiti ai fini di un suo consolidamento.

Ai 5 milioni si aggiungono infine oltre 338 mila euro provenienti dal Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità destinati specificamente al rafforzamento dei CUAV, che rappresentano oggi un tassello fondamentale del sistema antiviolenza. È qui che si prova a interrompere la spirale della violenza agendo sul comportamento dell'uomo maltrattante, con l'obiettivo di renderlo consapevole, responsabile, e - quando possibile - di accompagnarlo in un percorso di cambiamento reale.

Nel 2024 i Centri CUAV pugliesi hanno registrato quasi 300 accessi, circa il doppio rispetto all'anno precedente.

Proprio per questo, il lavoro dei CUAV è prezioso: perché si colloca in quel territorio di confine in cui si può ancora intervenire prima che la violenza si ripeta, prima che diventi tragedia.